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Pescara, 19/10/2024
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Data: 03/11/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Fontari, ora Lolli tenta la mediazione. Dopo le polemiche sulla presunta intesa con gli ambientalisti oggi incontro con il Comitato referendum che chiede meno vincoli .

Dopo i precari e le turbolenze legate alla “questione morale” scaturita dalle inchieste sulla ricostruzione e amplificata dalle sortite del vicesindaco Nicola Trifuoggi (in odore di candidatura), è ora lo sviluppo del Gran Sasso ad agitare i sonni del centrosinistra. Tutto è nato dalla “mediazione” del vicepresidente della Regione, Giovanni Lolli, con alcune sigle ambientaliste. Con un obiettivo semplice: «Le cose si devono fare, è¨ inutile parlare. E per farle bisogna rimuovere gli ostacoli, ovviamente laddove si può fare ragionevolmente». Anche perchè incombe la spada di Damocle del 31 dicembre, dead line per l’utilizzo dei fondi europei. Apriti cielo! Il comunicato stampa del cartello «Emergenza Ambiente Abruzzo» è stato letto nel migliore dei casi come un «menù di nozze» tra associazioni e Comune (comitato Referendum), nel peggiore come un inciucio per la svendita del Gran Sasso. Con tanto di manifesto listato a lutto comparso sulla Rete. La presa di distanza netta ed evidente della senatrice Pd Stefania Pezzopane, ampiamente sollecitata sui social, non ha contribuito a stemperare i toni. Prima alcuni post “pepati” riferiti all’incontro («Non ero con loro e non a caso, ognuno risponde delle proprie azioni»), poi annunciando che, in realtà, sul piatto non c’è nessun accordo: «Ho parlato con Lolli, mi ha confermato che nessun accordo o protocollo è stato firmato. Il documento che gira infatti è un comunicato di alcuni ambientalisti di Rifondazione. Il comunicato non è della Regione. Ho chiesto a Lolli di incontrare anche voi». Dove il “voi” sta per il comitato per il referendum che si sta battendo per la rivisitazione dei confini delle aree protette, a suo dire principale elemento ostativo allo sviluppo dell’area. Incontro che si terrà oggi, negli uffici di Lolli.
IL QUADROCome stanno le cose, allora? Lolli conferma che non ci sono accordi e che l’ultima parola sulla questione sarà del Consiglio comunale dell’Aquila. La sua, dunque, è un’attività consultiva, ad ampio raggio, volta a trovare una sintesi su un tema esplosivo. Gli aspetti in campo sono tre: c’è la questione del “Distretto” del Gran Sasso su cui insistono finanziamenti e su cui gli ambientalisti hanno chiesto nuovi interventi. Si parla di sentieristica, valorizzazione della flora, attenzione per i rifugi e altre cose simili. La seconda è il collegamento della stazione sciistica con la parte più bassa, sui cui c’è sostanzialmente un’intesa a patto che si rimuovano i vecchi impianti. La terza è l’ammodernamento delle Fontari: «La Regione si esprimerà tra dieci giorni- dice Lolli- attraverso la Valutazione d’impatto ambientale che avrà pesanti prescrizioni». Ma una nuova procedura non si può aprire, salterebbero i fondi. «Una parte degli ambientalisti- conclude Lolli- ha apportato considerazioni ragionevoli nell’ottica di rimuovere gli ostacoli». Una lettura che non tutti hanno digerito.

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