A Termoli il Frecciarossa in stazione col prossimo orario invernale, allo scalo di Vasto-San Salvo, invece, nemmeno il Frecciabianca. Viaggiano a due velocità le ambizioni delle tre città di confine: in Molise si festeggia, nel basso Chietino si mastica amaro. A suonare le campane, l'altro ieri, è stato il governatore del Molise, Paolo Di Laura Frattura, annunciando che il convoglio di punta di Trenitalia effettuerà fermate nello scalo di Termoli dal dicembre.
IL NUOVO ORARIO È quello, in pratica, il periodo dell' anno in cui scocca l'orario invernale delle Ferrovie dello Stato.A dare disco verde, ha detto compiaciuto il presidente, è stato il ministro dei trasporti, Graziano Delrio. Detto fatto, dunque: qualche settimana di polemiche è stata sufficiente a ottenere la fermata in Molise, dove Termoli rappresenta l'unico scalo regionale sulla linea adriatica. Proprio questo fattore, in verità, avrà giocato un ruolo determinante nel sì dell'azienda: una volta instradato il Frecciarossa da Ancona in giù, sia pur a velocità ridotta per le caratteristiche della linea, Trenitalia non se l'è sentita di tagliare fuori una regione intera. E questo, inevitabilmente, si ripercuote sul destino della stazione abruzzese, che da Termoli dista appena 27 chilometri. Troppo pochi, secondo la società, per giustificare uno "stop and go" del supertreno.
SUL PIEDE DI GUERRA «Dateci almeno il Frecciabianca», tuonano però adesso amministratori pubblici, utenti e operatori economici abruzzesi, la cui mobilità su ferro a lunga percorrenza, eccezion fatta per alcune coppie di Intercity, passa per il centro nord in via obbligata con la tappa a Pescara. Con il sindaco di San Salvo, Magnacca, in prima linea a chiedere la strenna, protesta anche il primo cittadino di Vasto, Lapenna. Rivendicano i numeri del comprensorio, la presenza delle industrie e di migliaia di pendolari. Nei mesi scorsi Trenitalia, incalzata dal governatore D'Alfonso, non ha chiuso la porta,ma ha chiesto al territorio progetti validi per l'estate 2016. Prim'ancora del nuovo smacco, Marco di Michele Marisi, di Giovani in Movimento, aveva sulla questione attaccato il Pd, che aveva dato per certa la sosta del Frecciabianca