TERAMO Una voce dal timbro basso, resa ancor più profonda dalle tante sigarette, che diventava stentorea quando conduceva una delle tante battaglie. I modi gentili, misurati, di Ernino D’Agostino infatti si accompagnavano anche a una grande determinazione. Sui banchi dell’opposizione in Comune, sulla poltrona da presidente della Provincia o nei tavoli delle trattative sindacali. Ernino D’Agostino è morto ieri mattina a soli 55 anni all’ospedale di Teramo. Ha perso la sua battaglia contro un tumore. Che fosse una persona amata, stimata dalla maggior parte dei teramani è apparso evidente sin dai primi minuti, appena si è sparsa la notizia. Quello che era Ernino D’Agostino si ritrova non tanto nei messaggi di cordoglio istituzionali, ma nelle frasi che tante persone comuni hanno scritto su Facebook. «Un uomo mite, schivo, ma dall’eloquio incantatore. Con una dizione fine, rara fra noi abruzzesi, trasmetteva passione e ideali. Un sognatore, Ernino. Elegante e dignitoso anche con le scarpe sfondate», così lo dipinge un’amica. «Con te se ne va una persona giusta, onesta, nobile d’animo e di grande umanità. Un uomo con una forte etica che sapeva ancora portare dentro di sé i valori alti della politica. Un pesce fuor d’acqua nella politica di oggi», scrive qualcun altro che lo conosceva. E a conoscerlo erano in tanti: D’Agostino è stato consigliere comunale di Teramo per dieci anni, segretario provinciale dei Democratici di Sinistra(ma dirigente già ai tempi del Pci) ed assessore provinciale alle attività produttive nella giunta Ruffini. Nella legislatura 2004-2009 ha ricoperto il ruolo di presidente della Provincia di Teramo, poi si presentò per il secondo mandato e perse per un pugno di voti contro il candidato del centrodestra Valter Catarra. Finita l’esperienza amministrativa, dopo qualche tempo D’Agostino si è impegnato nel Sunia, sindacato degli inquilini e anche in Federconsumatori, conducendo una battaglia in difesa dei piccoli azionisti dopo il crac Tercas. I primi messaggi di cordoglio, ieri mattina, sono stati quelli del segretario provinciale del Pd Gabriele Minosse e del governatore Luciano D’Alfonso. Il parlamentare Gianni Melilla (Sel )invita a «riflettere sull'esempio di persone come Ernino che ha fatto politica rimanendo coerente con i propri ideali di giustizia e solidarietà». Guido Paci (Psi Abruzzo) ne ricorda l’onestà intellettuale e politica, mentre messaggi di cordoglio sono arrivati dal sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, di Roseto Enio Pavone, di Pineto Robert Verrocchio e da quello di Giulianova Francesco Mastromauro e delle rispettive giunte. «La sua figura rimane per me un esempio senza eguali di grande preparazione politica e amministrativa coniugata con grande umiltà, onestà, dignità e generosità», ricorda Giulio Sottanelli, ora parlamentare di Abruzzo civico ma allora vice del presidente D’Agostino. E ancora commozione di Tommaso Di Febo, coordinatore regionale di Sel e anche della senatrice del Pd Stefania Pezzopane. Cordoglio anche della federazione provinciale del Pdci e della Fondazione Abruzzo Riforme, di cui D’Agostino era fondatore e componente del consiglio d’indirizzo. Il direttore del Braga, Federico Paci, a nome del personale, ricorda D’Agostino come l’ex presidente del Braga che firmò il protocollo d'intesa che ha portato alla storica statizzazione.