Ho un rapporto molto particolare con la trascendenza ma mi posso definire un credente; la fede è un dono". Questo raccontò in vita l'ex presidente della Provincia (2004-2009) Ernino D'Agostino, scomparso ieri mattina all'ospedale Mazzini di Teramo all'età di 55 anni. E a dirlo lui che aveva iniziato la vita politica nelle federazioni giovanili del Pci e proseguito nel solco della sinistra più profonda, ha davvero un peso particolare. Teramo si è risvegliata con un lutto al cuore: D'Agostino era molto conosciuto in città e apprezzato per le sue doti poco appariscenti ma significativamente discrete. E' stato segretario provinciale dei Democratici di Sinistra, consigliere comunale, ed infine presidente della Provincia di Teramo, carica che non ribadì nel 2009 per pochissimi voti. Nella precedente consiliatura aveva affiancato Claudio Ruffini da assessore e si era occupato di molti progetti. In collaborazione con le imprese, i sindacati, gli istituti di credito, aveva promosso numerose iniziative a favore del mondo produttivo, per lo sviluppo e l'occupazione. In questi ultimi anni è stato anche rappresentante di Sunia e Federconsumatori. Aveva lasciato tutti con la curiosità per una conferenza stampa che doveva indire sui truffati della Tercas, ma non ha avuto tempo. La camera ardente è stata allestita nella sala consiliare della Provincia di Teramo. Il funerale si avrà domani mattina alle ore 10 a Santa Maria degli angeli San Nicolò. In vita fumava 60 sigarette al giorno che di domenica diventano 15, quando la scrivania allontanava lo stress: "Il dottore miha detto di smettere ma chi lo sente qualcuno che ti dice di fare ameno di un vizio?" così si autoassolveva. Con il padre morto a soli 46 anni (lui ne aveva 15) e con la mamma affaccendata coi diversi lavori tutti provvisori, la vita per lui non è stata facile all'inizio, Ernino è stato anche cameriere o barista d'estate al mare per poter proseguire gli studi nella brutta stagione al liceo scientifico: la vita lo forgiò subito agli stenti, ma anche alla misura, al decoro, alla sobrietà, come riferirà poi sua moglie Emanuela. Da giovane militante, dei suoi primi tempi in jeans e camicia verde militare, quando Ernino divorava anche i fumetti di TexWiller e ascoltava i Pink Floyd, "senza disprezzare l'hard rock", come raccontava, Ernino avrebbe voluto recuperare il progetto di visione del futuro: "La buona politica - diceva - è quella che riesce a proporre orizzonti ampi".