PESCARA Il Ponte del cielo non s’ha da fare, parola di Sovrintendenza. Almeno non s’ha da fare davanti alla Nave di Cascella, secondo gli esperti aquilani, visto che oscura la vista mare. Le alternative? Piazza Duca degli Abruzzi e la Madonnina. L'area oggetto dell'intervento rientra all'interno delle zone di notevole interesse pubblico e sottoposte alla tutela paesistica. Così, di fatto la Sovrintendenza ha già bocciato il progetto da un milione di euro della Regione per il pontile di 84 metri di diametro che dovrebbe essere realizzato nello specchio d’acqua antistante la spiaggia di piazza Primo maggio. E dire che il Comune aveva già affidato gli incarichi per una relazione geologica. La reazione di sindaco e vice sindaco è stata immediata: «Risponderemo alle osservazioni della Soprintendenza», hanno detto Marco Alessandrini e Enzo Del Vecchio, «dal momento che l’opera è in linea con i placet rilasciati in passato su quel tratto di città, l’ultimo nel 2010 per lo Stadio del Mare». La Sovrintendenza Belle arti e paesaggio dell'Abruzzo ha inviato al Comune un preavviso di diniego ai lavori. «La Sovrintendenza evidenzia l'incoerenza paesaggistica del Ponte del cielo rispetto allo stato dei luoghi», afferma Alessandrini, «con l'idea che non debba essere occlusa la vista mare; punto di vista opinabile visto che già negli anni Trenta vi era lì un pontile, che costituisce ieri come oggi una particolare forma di arredo urbano, volto a garantire attrattività turistica e una diversa visuale su Pescara, con una nuova passeggiata sul mare e nella città. Tutti i progetti sono migliorabili e formuleremo nei tempi richiesti le osservazioni, visto che sarebbe un peccato perdere un’opportunità di questo tipo, che come tutte le opere pubbliche è comprensibilmente oggetto di discussione, ma è fuori di dubbio che costituisca una forma di valore aggiunto per la comunità». Il Comune ha 10 giorni di tempo per le controdeduzioni: Spiega Del Vecchio: «Offriremo tutte le considerazioni e valutazioni necessarie per consentire alla Sovrintendenza di valutare la perfetta sintonia di questa opera con il contesto in cui è stata prevista. La cosiddetta visuale del mare risulta salvaguardata, dal momento che il ponte si sviluppa dentro lo specchio d’acqua, ne diventa parte integrante e giammai ne ostacola la vista. Un impianto in linea con quella che è la consueta determinazione e valutazione che in passato la Sovrintendenza stessa ha pur riservato a quei luoghi, dando nel 2010 il proprio placet ad esempio al progetto per la realizzazione dello Stadio del Mare, opera quella sì che si inseriva e si frapponeva fra la Nave di Cascella e la battigia. Un via libera però confermato in tutte le occasioni successive. Per finire, quindi, e ritenendo l’iniziativa di Regione e Comune assolutamente in linea con i valori di tutela e valorizzazione di quella parte di città, sosterremo le nostre buone ragioni in sede di formulazione di controdeduzioni al preavviso di diniego, auspicando di poter far superare da parte della Soprintendenza l’attuale posizione di contrarietà alla realizzazione di quest’opera».