C’è stata la Marsica (una tantum) al centro dell’attenzione di uno dei più importanti summit che si siano tenuti sulle vicende politiche ed economiche di questo territorio con tutti i sindaci schierati e con D’Alfonso, gli assessori regionali e, ospite d’onore, l’ex sottosegretario di stato, Gianni Letta. Ieri mattina, dunque, ad Avezzano a Palazzo Torlonia, la Giunta tematica della Regione Abruzzo su "Progetto Marsica". All’incontro anche il consigliere Lorenzo Berardinetti, sindaci e politici di varia estrazione. E’ stato aperto proprio da Giuseppe Di Pangrazio: «L’appuntamento odierno è il segnale della grande attenzione che la Giunta regionale e il Consiglio sono tornati a porre sulle problematiche di un territorio vasto e importante come quello marsicano». Ha parlato poi il sindaco di Avezzano ribadendo la recuperata centralità della città da lui stesso amministrata e ringraziando Letta per la sua partecipazione.
Ma prima dell’aspetto politico-economico che è stato poi alla base della delibera esecutiva finale, il quadro generale della situazione è stato tracciato da Gianni Letta il quale ha mostrato di conoscere la sua Avezzano a menadito: i giardini dell’Arssa, piazza Torlonia, e quanto fosse «ex lacu ortu (risorto dal prosciugamento del lago)». Ma Letta si è sbilanciato in due considerazioni politiche importanti: meno male che c’é il presidente Di Pangrazio che sopperisce al fatto che la Marsica non abbia un assessore in Giunta. E poi ancora: povero sindaco di Avezzano che in questi giorni porta la croce nota anche ad altri sindaci finiti nel mirino e che si adoperano comunque per la loro città. Letta ha voluto accennare alle microaccuse lanciate al Primo cittadino dall’opposizione, o ai continui accenni alle indagini riguardanti l’uso dell’auto provinciale? Fatto sta che, insomma, per uno che vive a Roma conoscere così bene le vicende locali, così minuziosamente negli aspetti esistenziali, paesaggistici politici l’intervento è parso visceralmente passionale. Letta ha accennato al fatto che fu corrispondente di Avezzano con un riferimento a chi oggi svolge questo lavoro.
TRASPORTI
E poi D’Alfonso: i punti deliberativi del Progetto Marsica partono (mai espressione fu più consona) dalla ferrovia. «Abbiamo contribuito economicamente alla costruzione della complanari di Roma - ha detto - abbiamo il diritto di contrattare con le Ferrovie la nuova Pescara Roma che faccia attraversare l’Italia in tre ore e 10 minuti. Integrando il trasporto con i collegamenti su gomma». Poi ha promesso soldi per l’alluvione recente con specifico riferimento a Capistrello, Canistro Civitella e Luco. Ha poi declamato uno stanziamento di 16 miloini per la banda larga, e 84 milioni per l’ospedale civile puntando sul fatto che questo non è un ospedaletto ma serve un bacino anche extrabruzzese. E il Centro smistamento merci? «Lo idoneizzeremo, è vero ma poi dovrà funzionare e per far questo occorre metterci dentro i privati». Come dire insomma, non sarà una cattedrale tra le montagne.