C’è una pratica sul tavolo del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, con scritto “trasporti a Roma”. L’altro giorno gliene ha parlato anche il deputato del Pd, Stefano Esposito, che è stato assessore alla Mobilità, con Ignazio Marino. «Matteo, Atac è al collasso, qui rischiamo grosso durante il Giubileo - gli ha detto - c’è un’unica possibilità, commissariare subito tutto il settore e l’azienda in particolare. Ma non solo per il Giubileo ma per almeno due anni». Il candidato? Marco Rettighieri.
RIVOLUZIONE
Questa è la scelta nell’aria, che rappresenterebbe un vero terremoto e scavalcherebbe anche le competenze del commissario prefettizio Francesco Paolo Tronca: tra i componenti del dream team, vale a dire dei super esperti che dovranno seguire determinati settori durante il Giubileo, ne sarà nominato uno con delega proprio sui trasporti e su Atac. Ma la novità in ballo è quella di assegnare al super manager un mandato più lungo, che vada oltre il Giubileo, conceda 24 mesi per salvare Atac e assegni anche le necessarie risorse economiche. Secondo Esposito, solo per completare una profonda manutenzione delle linee A e B della metropolitana servirebbero almeno 150 milioni di euro. Di fronte a una situazione di eccezionale gravità, servono poteri straordinari, ma c’è un problema per inquadrare dal punto di vista normativo una figura come il commissario per Atac. In sintesi: il nodo non è il nome, che circola da tempo - Marco Rettighieri, già general manager costructions di Expo e in precedenza a Ferrovie dello Stato - ma la durata del suo incarico che, se legata al Giubileo, rischierebbe di risultare insufficiente.
EMERGENZA
Quando si parla dell’Atac, si parla di un elefante vecchio e stanco, con oltre 12 mila passeggeri, treni vetusti sulla metro B e sulle ferrovie concesse (Roma-Saxa Rubra-Viterbo e Roma-Lido), quasi 1.600 autobus decrepiti che spesso incontriamo fermi sul ciglio della strada a causa non solo della loro età ma soprattutto delle carenze della manutenzione. Gli ultimi dati parlano di un maxi debito di 1,6 miliardi di euro e 140 milioni di perdite. Si passa da uno scandalo all’altro - vedi l’indagine sui biglietti falsi ma anche il dossier sugli appalti che Esposito ha portato in procura - e in questo momento il cda di Atac è dimissionario, di fatto l’azienda è acefala ad appena un mese dall’inizio del Giubileo.
Ogni giorno si registrano rivolte dei pendolari, costretti magari a camminare sui binari perché i treni si fermano, ma allo stesso tempo c’è un tasso di evasione del pagamento del biglietto altissimo, non solo sui bus, ma anche sulla metro, dove lo sport di saltare i tornelli è ormai disciplina affermata. «Il vero errore di Marino quando fu eletto sindaco - disse una volta un assessore - è stato non portare subito i libri di Atac in tribunale». Morale: il commissario che Renzi si appresta a nominare dovrebbe operare oltre la durata del Giubileo e questo potrebbe convincere Francesco Paolo Tronca, commissario di Roma Capitale, a non nominare un nuovo management dell’azienda, visto che si attende una mossa più clamorosa da Palazzo Chigi. Resta comunque sul tavolo il tema del dream team, ma con alcuni aggiustamenti. Sicuramente i super esperti non saranno nominati prima di questa settimana, s’ipotizza un decreto nel corso della riunione del consiglio dei ministri di venerdì prossimo.
LA SQUADRA
E la squadra potrebbe essere meno numerosa del previsto, limitandosi a tre o quattro personalità, che lavorerebbero in collaborazione con il prefetto Franco Gabrielli. Se per Atac e i trasporti si guarda a Rettighieri, per i rifiuti si potrebbe seguire un doppio binario. E’ nota la competenza di Clara Vaccaro, vice prefetto vicario di Roma e sub commissario, a cui Tronca potrebbe affidare proprio i rapporti con l’Ama.
Ma nel dream team potrebbe essere nominata una esperta che si occuperà di coordinare gli interventi di pulizia e raccolta di rifiuti nel periodo del Giubileo. Anche in questo caso ci si rivolgerebbe al modello Expo (qualcuno potrebbe parlare di milanesizzazione di Roma): è stato fatto il nome di Gloria Zavatta, giovane manager specializzata in sostenibilità ambientale, impegnata anch’ella nell’Expo, dove è stato sfiorato il picco del 70 per cento di raccolta differenziata. Restano sul tavolo i nomi di Carlo Fuortes, per la cultura, e Giovanni Malagò per sport e grandi eventi.