Difficile ipotizzare un toto assessori, difficile capire se il sindaco Massimo Cialente riuscirà a scovare fra le file dell'opposizione chi voglia mantenere in piedi il Comune dopo l'estromissione di Lelio De Santis dalla giunta. Non un semplice assessore, ma il coordinatore regionale dell'Italia dei Valori, difeso a spada tratta dal segretario nazionale Ignazio Messina che ieri ha lanciato l'anatema contro «l'atto unilaterale» del sindaco. Eppure Cialente, che si autodefinisce "moralista", non pone limiti alla provvidenza e sembra voler lanciare la sfida, sempre sul piano morale e sul senso di responsabilità ai due consiglieri orfani: Giuliano Di Nicola e Adriano Durante, chiedendo loro implicitamente di prendere le distanze dall'assessore. «Se i due consiglieri Idv decidono che si va a casa, basta che lo dicano alla città», tuona. «Io sono un moralista e credo in alcuni valori fra cui la lealtà reciproca- ha continuato Cialente-. Non mi piace questo volersi tirar fuori dalla responsabilità, fare i belli. Avevo già detto a De Santis che alcune sue esternazioni mi infastidivano, tipo quelle fatte sulla gestione del Progetto Case».
LE DELEGHELe deleghe lasciate saranno conferite in parte al vicesindaco Trifuoggi (Bilancio e Patrimonio), mentre il Turismo si voleva affidarlo a Fabio Pelini di Rifondazione che ieri sera ha però cortesemente rifiutato. A bocce ferme lavora la macchina diplomatica del Pd: il capogruppo Stefano Palumbo sta già organizzando una riunione di maggioranza per l'inizio della prossima settimana. Intanto ieri De Santis era nella sua stanza alle prese con le ultime cose da fare. Ci ha tenuto a sottolineare che la variazione di bilancio, uno dei motivi di tensione con il sindaco, è pronta per approdare in giunta. «Mi sarei aspettato una telefonata e una giustificazione da Cialente- ha commentato-. Se dissentire è interpretato come un atto di lesa maestà, questa non è democrazia. Mi auguro che non ci rimetta la città in tutta questa vicenda. Gli amministratori passano, i problemi restano». Che si riferisca alla transazione Enel? «Noi abbiamo semplicemente detto che a 18 mesi dalle elezioni non ha senso attardarsi in dispute sul toto sindaco, abbiamo chiesto di rilanciare l'azione amministrativa senza perdere i prossimi mesi dietro le schermaglie, questo era il nostro messaggio. Cialente ha equivocato». È stata dura, si diceva, durissima la reazione del segretario nazionale Idv, Ignazio Massima: «La decisione unilaterale di Cialente, è ingiustificata ed immotivata, oltre che pretestuosa. E' evidente che il sindaco ritiene che l'Idv non debba più essere maggioranza di governo e credo sappia che di questo debba, egli solo, assumersi la responsabilità». «Noi - ha detto - siamo alleati leali ma non subalterni o signorsì. I consiglieri dell'Idv hanno sempre sostenuto le scelte strategiche dell'amministrazione. L'assessore De Santis ha svolto sempre il suo ruolo con competenza, responsabilità e rigore amministrativo, assicurando trasparenza ed efficienza».