Brutale pestaggio di un autista di autobus della Tua (ex Arpa). L'uomo è stato aggredito per aver chiesto il biglietto a due stranieri che salivano alla fermata e li ha invitati a scendere. Intanto ieri si è scatenato il popolo del web contro gli stranieri con frasi razziste e violente. A distanza di pochi giorni un altro autista della Tua (ex Arpa) è stato aggredito e picchiato due giovani, presumibilmente d'origine nordafricana. L'aggressione è avvenuta a Luco dei Marsi in via Duca degli Abruzzi ai danni di C.D., autista del pullman in servizio ieri mattina sulla linea Villavallelonga-Avezzano. Alle 11 due giovani stranieri sono saliti sul mezzo e alla richiesta dell'autista di esibire il biglietto gli hanno sferrato prima un pugno alla schiena e poi un altro in faccia fratturandogli il naso. Trasportato all'ospedale con un'ambulanza, l'uomo è stato sottoposto a radiografie che hanno riscontrato la presenza di diverse fratture. Nel frattempo gli aggressori sono fuggiti ma sono stati già individuati dai carabinieri della compagnia di Avezzano e sono stati anche fermati,interrogati e denunciati. Si tratta di due fratelli maghebrini di cui uno minorenne. Proprio la settimana scorsa un altro dipendente della Tua era stato aggredito da stranieri, alla stazione dei pullman di piazzale Kennedy, sempre nei pressi della fermata della linea Villavallelonga-Avezanno. Sempre lungo questo questa tratta alcuni studenti minorenni sono stati minacciati da stranieri. E' per questo che i giovani segnalarono l'episodio alla direzione della Tua di Avezzano che informò dell'accaduto il personale del Commissariato di Avezzano che chiaramente ha rafforzato i servizi proprio sul piazzale dove arrivano centinaia di studenti. Registriamo infine una dura nota del Coordinatore regionale, Simone Angelosante, di Noi con Salvini: «E' allarme sociale, ormai a Luco e nella Marsica non si vive più serenamente. Solidarietà totale al lavoratore dell'Arpa. Solidarietà alle forze dell'ordine- continua- che troppo spesso si trovano ad intervenire sugli stessi soggetti per gli stessi reati perchè troppo spesso vengono rimessi in libertà».