Una grande manifestazione per chiedere il rinnovo di un contratto di lavoro che a livello nazionale è fermo da 22 mesi. Una protesta contro quelle associazioni datoriali come Federdistribuzione, Distribuzione Cooperativa, Confesercenti che non hanno ancora voluto rinnovare il contratto collettivo nazionale. Ieri oltre 300 persone, giunte anche dall'Aquila, con bandiere dei sindacati, casacche rosse e fischietti hanno animato a Sambuceto, davanti al Centro D'Abruzzo, l'iniziativa organizzata dalle sigle di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil: il tema del flashmob è stato «fuoritutti». L'intero perimetro dell'area commerciale, per quasi quattro ore, è stato interdetto al traffico veicolare grazie alla presenza di Vigili Urbani, Polizia e Carabinieri. L'autobus della linea numero 8 della Gtm, giunto all'altezza della grande rotatoria intorno alle 11.45, ha dovuto far scendere i passeggeri per poi bypassare il presidio dei lavoratori.
I NUMERI
L'adesione da parte di quelli di Ipercoop è stata massiccia, secondo i sindacati: il 90% dei circa 270 addetti ha incrociato le braccia, giovani uomini e donne, qualcuno ha portato i figli. Ma la protesta ha riguardato anche i lavoratori di Auchan, che hanno esposto uno striscione, di Mercatoneuno e della grande I. Nessuna rappresentanza riconoscibile dei lavoratori di Ikea, che si trova a pochissimi chilometri, zona Dragonara. Ma dentro Ikea, ed è un fatto molto importante a giudizio dei sindacati, il prossimo 12 novembre si terrà la prima assemblea che sarà chiamata ad una sorta di referendum sul rinnovo del contratto. «Non è opportuno che si continui a pagare la crisi intervenendo sempre e solo sui lavoratori, e oggi questi lavoratori stanno dimostrando che dicono basta a questo modo di fare le cose - ha sottolineato il segretario regionale della Filcams Cgil Luca Ondifero, accanto a lui il provinciale Sergio Aliprandi. Qui è il primo sciopero che facciamo quindi è anche un esperimento - ha aggiunto Ondifero: non a caso lo abbiamo fatto qui, perché è una zona nevralgica, in Italia è considerata la seconda zona per densità di superficie commerciale per abitante. Abbiamo anche scelto questo luogo simbolicamente per manifestare contro gli insediamenti che ci sono stati della grande distribuzione, che oltre a creare effetti devastanti sull'occupazione, sui salari e sui diritti hanno anche spostato le tradizioni culturali, le abitudini, spostando i consumi dal centro storico alle periferie. Oggi abbiamo ottenuto un buon risultato tenendo presente che non c'è una sindacalizzazione storica per questo settore». Presenti inoltre Mario Miccoli (Uil), Ernesto Magnifico (Cisl) e sempre per la Filcams Lucio Cipollini e Luigi Antonetti. Un nuovo sciopero, se non arriverà la firma del contratto, si terrà il 19 dicembre. In un comunicato Coop Adriatica ha fatto sapere che «i negozi sono rimasti aperti nella quasi totalità dei casi e hanno offerto ai soci e ai consumatori un buon livello di servizio e che l''adesione è stata inferiore al 50%, nei circa 400 negozi delle tre Cooperative, e inferiore al 10% nelle sedi. Nel rispetto dell'adesione allo sciopero dei lavoratori, Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense - conclude la nota - sono ora interessati a proseguire le trattative per il rinnovare il contratto nazionale di lavoro».