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Data: 10/11/2015
Testata giornalistica: Ansa
Camusso a Renzi: Si occupi del lavoro, non dell'umore degli italiani

"Il presidente del consiglio, Matteo Renzi, invece di occuparsi dell'umore degli italiani dovrebbe tornare al linguaggio politico e ad affrontare il tema dell'occupazione". A margine dell'assemblea dei delegati della Filt, la categoria dei trasporti, in vista delle elezioni per le Rsu e Rls nel gruppo Fs, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha incalzato il presidente del Consiglio Matteo Renzi: "Più che raccontare alle persone che stanno in un telefilm, bisognerebbe parlare del lavoro e del loro futuro".

Il numero uno della confederazione di corso d'Italia ha aggiunto che "il tema della felicità è molto complicato. Preferirei che tornasse nel linguaggio politico l'idea della costruzione delle buone politiche e non quella di continuare a occuparsi dell'umore delle persone. E' come quando si racconta che c'è una straordinaria fiducia - ha concluso - poi vai a vedere i dati e scopri che le persone hanno fiducia nel Paese, ma nella loro condizione familiare questa fiducia si riduce molto".

"I risultati del programma Garanzia Giovani sono la diretta conseguenza che sia possibile determinare un cambiamento del tema dell'occupazione, e in particolare di quella giovanile, senza investire sulla creazione di lavoro". Lo ha aggiunto Camusso, a margine dell'assemblea dei delegati della Filt, la categoria dei trasporti, in vista delle elezioni per le Rsu e Rls nel gruppo Fs.

"Il Governo - ha proseguito Camusso - non vuole e non sa misurarsi con la rappresentanza sociale e si inventa che arriva lui a dettare le regole per tutti. Ogni tanto mi sento dire che arriveranno loro a spiegarci la contrattazione. Mi pare una classica dimostrazione dell'idea che non hanno il senso del ruolo delle parti, delle mediazioni e dell'importanza che hanno gli accordi".

"Si pensa che sia sufficiente delegare al sistema delle imprese - ha aggiunto- semplicemente mettendo in relazione dei soggetti. Invece bisogna avere una politica di investimenti, una politica industriale che indichi dove si mettono le risorse e per quale fine".

Infine il segrtario generale Cgil ha commentato la scelta di privatizzare le Ferrovie dello Stato, affermando: "non ha alcun senso" per il Paese "se non ancora una volta in una logica di cassa". "Ci si domanda invece - ha proseguito - quali siano i grandi beni pubblici che devono essere caratterizzati come tali. C'è una grande preoccupazione su come si sta approcciando questo tema e sulle tentazioni che ancora una volta tornano rispetto a Fs, cioè di fare spezzatini invece di riconoscere l'integrazione e l'integrità del gruppo nel suo complesso". Camusso ha aggiunto che bisogna "collegare il Mezzogiorno, sempre più separato dai vettori principali" e affrontare il rapporto tra "alta velocità e periferie". L'azienda, ha inoltre ricordato, è "lo specchio dell'innovazione" del Paese e, pertanto, "non bisogna disfare questo gruppo industriale".

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