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Pescara, 23/11/2024
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12/11/2015
Il Messaggero
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Incarichi Pa, salta il tetto ai pensionati. Fisco, sanatoria solo per i funzionari. Via il limite di un anno alle consulenze a chi è in pensione Promozione per 700 lavoratori delle Entrate, stop ai dirigenti |
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ROMA Si allenta la stretta sugli incarichi ai pensionati nella Pubblica amministrazione. Con una circolare del ministero della Funzione pubblica, è stato chiarito che nel caso di incarichi di consulenza o per le nomine nei consigli di amministrazione delle società partecipate dallo Stato o dagli enti pubblici, non ci sarà più il limite temporale di un anno all’incarico che era stato inserito nel decreto Madia sulla Pubblica amministrazione. Resta però fermo il principio che le funzioni dovranno essere tutte svolte a titolo gratuito. Saranno consentiti solo rimborsi per le spese effettivamente sostenute e documentate. Il limite di un anno agli incarichi rimane invece, se al pensionato è affidato un ruolo dirigenziale o direttivo in una amministrazione dello Stato. La circolare tuttavia, non risolve il «caso Rai», nel cui consiglio di amministrazione sono stati scelti quattro pensionati. La situazione per la Tv di Stato è più complessa, perché i membri del consiglio non sono «nominati», ma «eletti» dal Parlamento. Una potestà che, secondo alcune interpretazioni giuridiche, non può essere limitata. Se questa interpretazione fosse corretta, i consiglieri Rai avrebbero diritto anche allo stipendio. Sempre in materia di Pubblica amministrazione, ieri c’è stato il tavolo tra l’Aran e i sindacati del pubblico impiego per la riduzione dei comparti, un atto propedeutico all’avvio della negoziazione sul nuovo contratto. Il confronto non ha prodotto per ora risultati. L’Aran, a nome del governo, ha proposto che i comparti fossero ridotti a tre: Scuola, Sanità e dipendenti della nazione. I sindacati chiedono che si arrivi ad un accordo su quattro comparti: Scuola, Sanità, Enti locali e Stato centrale. Ma soprattutto chiedono che le risorse previste per il rinnovo del contratto, per ora 300 milioni, vengano aumentate. Il confronto proseguirà nelle prossime settimane. I LAVORI Sul fronte della manovra, invece, ieri al Senato sono proseguiti i lavori. È stato approvato un emendamento del Pd con il quale è stata risolta la questione dei 700 funzionari di terza area delle Agenzie fiscali, vincitori di concorso, che però per un vizio giuridico si erano visti annullare dal Tar del Lazio lo scatto di carriera per essere retrocessi di nuovo nella seconda area. Grazie all’emendamento potranno mantenere stipendio e funzione. Nessuno spiraglio, invece, per la questione dei dirigenti illegittimi del Fisco (che a differenza dei funzionari non sono vincitori di concorso), il governo ha confermato l’intenzione di bocciare tutte le proposte di sanatoria presentate dal Pd. Via libera anche ad un emendamento che alza da 8 mila euro a 16 mila euro il limite alla detrazione del 50% per le giovani coppie che acquistano nuovi mobili, il cosiddetto «bonus sposini». Il governo è pronto anche ad aumentare gli sgravi per il Sud, con l’obiettivo di far salire fino al 100% lo sgravio contributivo per le aziende che assumono. Ma siccome per il resto del Paese il tetto per il prossimo anno è al 40%, il timore è che la Commissione Ue possa bollare l’agevolazione come aiuto di Stato. Dunque alla fine, di potrebbe convergere su un’aliquota intermedia.
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