ROMA Le tariffe che Trenitalia e Ntv pagano a Rfi per l'utilizzo della rete ferroviaria ad alta velocità non potranno aumentare fino al 2021. Lo ha stabilito l'Autorità dei Trasporti. Vengono fissate delle tariffe medie di segmento anche per i servizi merci, per i servizi passeggeri regionali e per la rete «a livello di servizio elevato», cioè per treni con velocità superiore ai 200kmorari. Il provvedimento si inserisce nel contesto della direttiva europea 34 'Recast' del 2012 sullo spazio unico ferroviario europeo e l'Autorità italiana «è il primo regolatore in Europa a renderne operativi i principi ». «Siamo orgogliosi, abbiamo lavorato in collaborazione con le imprese ferroviarie, il gestore dell'infrastruttura e tutte le parti interessate», ha detto il presidente, Andrea Camanzi. La decisione - ha poi spiegato - è dovuta al fatto che l'Alta Velocità (Freccia Rossa e Italo) rappresenta solo il 9% di traffico sulla rete pur determinando per Rfi il 24% dei ricavi complessivi pari a poco più di un miliardo di euro. I servizi non ad alta velocità come Freccia Bianca o Freccia Argento, pur rappresentando una quota analoga di traffico, portano ricavi solo nella misura dell'8% (circa 77 milioni). È quindi possibile per Rfi valutare un riequilibrio tariffario tra i vari utilizzatori della Rete. Dal 2017 al 2021 il gestore dovrà ridurre i costi operativi del 2%ogni anno.