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Pescara, 23/11/2024
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Data: 20/11/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il pasticcio Filovia(1) - D’Alfonso manda in soffitta la filovia. Dopo il fallimento della società che produceva il Filò va rivisto il progetto: bloccati i bandi dei due lotti successivi. Niente più pali e fili sul percorso. Gli utenti strada parco: «Evitati un servizio inutile e una elettrificazione desueta». Le voci dei comitati: «Meglio puntare su bus elettrici con maxi autonomia»

Inchieste, ricorsi, bocciature, discussioni, manifestazioni, progetti e documenti. Per 22 anni a Pescara si è discusso sull’opportunità di costruire una filovia sulla strada parco. E’ bastato sedersi ad un tavolo per un paio d’ore per accordare tutte, o quasi, le voci del coro disarmonico e giungere ad una prima definitiva conclusione: la filovia entra nel libro dei ricordi e con essa l’elettrificazione della città tra pali e fili che da Montesilvano a Francavilla al Mare avrebbero un giorno dovuto attraversarla.
Risoluto come non mai, Luciano D’Alfonso blocca i bandi di gara per i lotti due della ormai ex filovia la cui scadenza era a fine mese e chiede di riprogettare tutto, pensando a come riutilizzare i pali piantati lungo quello che doveva essere il percorso, a come eliminare le barriere architettoniche e, soprattutto, a quale sarà il mezzo alternativo che dovrà prendere il posto di Filò. «Conosco tanti miei concittadini - ha detto D’Alfonso a margine dell’incontro - che sostengono che quando si studiano le questioni, le soluzioni escono. Il fallimento di una delle società dell’Ati è un’opportunità che potrà essere utilizzata a favore della Regione». Ed è questo il punto su cui ora si lavorerà: trovare una nuova società che possa fornire un mezzo più piccolo ed ecosostenibile non vincolato da un percorso su rotaie e dunque versatile abbastanza da soddisfare le esigenze di tutta la comunità, sia in termini di servizio pubblico che in termini di qualità dell’aria e della vita.
IL TAVOLO DI CONFRONTO
Al tavolo c’erano proprio tutti, a partire dal sindaco Marco Alessandrini e il vicesindaco Enzo Del Vecchio fino al presidente di Tua, Luciano D’Amico, il rup della filovia ingegner Pierdomenico Fabiani, i soggetti politici coinvolti e i rappresentanti dei comitati che si sono sempre opposti al progetto.
Claudio Ferrante, presidente di Carrozzine Determinate autore di un durissimo intervento, avrà una prima risposta sulla questione delle barriere architettoniche nel prossimo incontro ancora da fissare. In quella stessa occasione, ha deciso il consigliere regionale delegato ai trasporti Camillo D’Alessandro, dovrà essere presentata una nuova idea di progetto. Per i comitati Oltre il gazebo-no filovia e Utenti strada parco «è la dimostrazione che non abbiamo lavorato per curare gli interessi del nostro giardino - sottolineano Antonella De Cecco e Maurizio Biondi -. La nostra volontà era di fare il bene di Pescare e dei suoi cittadini evitando un’elettrificazione ormai desueta e anti-ecologica per un servizio che nella strada parco, non sarebbe servito a nessuno».
I pali, assicura D’Alfonso, non saranno oggetto di rimborsi o restituzioni: «Sono certo che si troverà una soluzione anche per questo - ha detto -. So di progetti ministeriali fatti a Napoli e Trieste che hanno permesso di destinarli ad altro. La mia priorità però è ora incontrare la rappresentante dell’Ati. Sono convinto che troveremo una soluzione che faccia salda sia la copertura finanziaria sia le rigidità contrattuali».

Le voci dei comitati: «Meglio puntare su bus elettrici con maxi autonomia»

LA PROPOSTA

Se non ci saranno fili ad ostruire lo sguardo tra la terra e il cielo, resta da chiedersi quale sarà il mezzo che andrà a sostituire l’ormai sepolto Filò. Su questo Luciano D’Alfonso ha chiesto aiuto, se così si può dire, ai comitati che per anni hanno lottato contro la filovia, e a tutti gli attori politici presenti alla riunione di ieri in Regione. Saranno loro, al prossimo incontro, a dover avanzare le loro idee e le loro proposte. Quel che è certo è che il mezzo che si cerca, e di conseguenza anche la ditta produttrice che si dovrà poi inserire in Ati, è un mezzo più piccolo, leggero ed eco-compatibile. «Lui ci ha chiesto di fare una ricerca in ambito europeo - spiega Antonella De Cecco del comitato Oltre il gazebo-no filovia -. Faremo le nostre ricerche. So che però Londra ha da poco adottato un mezzo pubblico elettrico in grado di percorrere, con una sola carica, mille chilometri. Ci piacerebbe riuscire ad individuare qualcosa di simile». E le proposto ieri i tre comitati, quello della De Cecco, quello di Maurizio Biondi e cioè il comitato Utenti strada parco e il comitato Ventimila metri cubi rappresentato da Antonella Ciancaglini, le avevano già accennate puntando proprio su mezzi del genere o «in subordine - dicono - restano percorribili le proposte già avanzate della metropolitana veloce di superficie su ferro da affidare alla provata e consolidata esperienza di Sangritana, col ripristino del Minuetto». Alla luce di quanto emerso ieri però, l’idea deve essere ben più definita e tutti sembra si siano già messi all’opera per cogliere un’opportunità che attendevano da ben ventidue anni.

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