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Pescara, 23/11/2024
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Data: 20/11/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
La Legge di stabilità 2016 - Manovra, ecco la carica delle “mance”. Nel passaggio notturno in Commissione al Senato la pioggia di micro interventi territoriali. Oggi il via libera con la fiducia. Soldi ai traghetti della Sardegna, ai precari siciliani oltre che al museo dei non vedenti. Rimborsi anche per le cure termali

ROMA Un anno fa Matteo Renzi aveva dichiarato chiusa l’epoca delle leggi «marchetta». Giustificò il ritardo con cui la manovra finanziaria fu trasmessa in aula proprio con la necessità di sforbiciare le misure micro-territoriali inserite dai Parlamentari. In realtà nemmeno allora ci riuscì del tutto. Del resto le cosiddette «mance» fanno parte dello stesso Dna di quella che un tempo si chiamava legge finanziaria e oggi si chiama legge di stabilità, tanto che è sempre esistito un fondo ad hoc nelle pieghe del bilancio, destinato a soddisfare le esigenze «territoriali» dei parlamentari. Nei tempi d’oro si arrivava a stanziare fino ad un miliardo, quest’anno per le modifiche di onorevoli e senatori il governo ha messo nel piatto «solo» 300 milioni. Abbastanza per consentire, a Palazzo Madama, il consueto assalto alla diligenza. La Sardegna, per esempio, ha ottenuto i consueti fondi per i collegamenti con le isole minori e con la Corsica. Sei milioni e mezzo di euro andranno alla Saremar, la società controllata direttamente dalla Regione che assicura questo servizio. E pensare che nel 2009, quando ancora c’era il governo Berlusconi, Giulio Tremonti volle una riforma della manovra nella quale fece scrivere a chiare lettere che era vietato inserire nel provvedimento «interventi di natura localistica o microsettoriale». È finita per essere una di quelle cose che si dicono (e si scrivono pure in una legge), ma poi non si fanno perché se no è difficile tenere insieme le fila dei parlamentari. Così quest’anno, la Sicilia ha potuto, per esempio, prorogare di un altro anno gli ex lavoratori socialmente utili impegnati nella scuola ottenendo uno stanziamento di un milione. Persino la Lega Nord ha ottenuto un micro-successo: 2 milioni di euro per la biblioteca per non vedenti Regina Margherita di Monza.
L’ELENCOL’elenco è lunghissimo. E va detto pure che in molti casi si tratta di iniziative meritevoli, come i 500 mila euro per organizzare le olimpiadi dei disabili o il milione di euro concesso alle farmacie per le cure sperimentali per l’asma. Ma è altrettanto vero che si tratta di interventi che poco hanno a che fare con una manovra da quasi trenta miliardi di euro che ha ben altri obiettivi. Insomma, l’impressione, dopo tutto, è nonostante riforme e rottamazioni varie, in Parlamento si ragioni ancora come ai tempi delle vecchie leggi finanziarie. Gli agricoltori, per esempio, sempre molto ascoltati da onorevoli e senatori, sono riusciti ad ottenere l’esenzione Iva per quelli più piccoli. Un regalo da una ventina di milioni di euro. I parlamentari avellinesi sono riusciti nell’impresa di agganciare ai fondi per le bonifiche della terra dei fuochi nove milioni di euro per ripulire l’area dell’ex Isochimica. Le scuole paritarie nella notte degli emendamenti sono riuscite ad aggiungere altri 25 milioni di euro alla loro dote. Gli stabilimenti termali possono brindare ad uno stanziamento di nove milioni che permetterà al servizio sanitario di rimborsare le cure. Ci sono poi degli evergreen come i soldi agli italiani nel mondo. Quest’anno potranno contare su cinque milioni.
LE TAPPELe mance chiudono il primo giro di boa della manovra. Ieri il governo ha presentato il maxi emendamento che recepisce le modifiche della commissione bilancio. Sul testo oggi sarà posta la fiducia in aula. Poi il provvedimento passerà alla Camera, dove dovranno essere sciolti i nodi più complessi: dai fondi per la sicurezza (Renzi punta a stanziare almeno 300 milioni), agli sgravi per il Sud. Ieri il vice ministro all’Economia, Enrico Morando, ha ribadito che a Montecitorio sarà inserita almeno una misura, ma non è stato ancora deciso se si tratterà di un allungamento della decontribuzione per i neo assunti o di un credito d’imposta per gli investimenti.

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