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Pescara, 23/11/2024
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Data: 21/11/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Fs, Mazzoncini in pole position per il vertice

ROMA Si sono visti mercoledì scorso. Un confronto a quattro, senza i rispettivi staff. Un chiarimento, dunque. Definitivo. Attorno ad un tavolo si sono seduti il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan da un lato, e i vertici delle Ferrovie, il presidente Marcello Messori e l’amministratore delegato Michele Elia dall’altro. Da mesi su una questione che a Palazzo Chigi reputano centrale, la privatizzazione del gruppo ferroviario, in Piazzale della Croce Rossa c’è una situazione di stallo. Le ragioni sono note da tempo. Elia e Messori sul come procedere alla vendita di un pezzo delle Fs hanno idee diametralmente opposte. Il primo vorrebbe tenere il gruppo unito e mettere sul mercato direttamente una quota della holding: modello Poste italiane, insomma. Il secondo ritiene invece che l’azienda vada prima rimessa a nuovo, scorporata dalla rete e poi privatizzata.
Il presidente del gruppo ferroviario non si è mai schiodato da questa impostazione. Tanto che, quasi subito dopo la sua nomina, vista la diversità di vedute con Elia aveva restituito tutte le deleghe operative eccetto quella sul controllo interno. Fatto è che sia Renzi che Padoan hanno esaurito il tempo ed anche la pazienza. Vogliono che le Ferrovie vadano sul mercato il prossimo anno. Lo stallo ai vertici del gruppo, dunque, va risolto. In un modo o in un altro. Dove l’altro modo, secondo quanto riportato anche dalla newsletter Insider, sarebbe quello delle loro dimissioni. Fonti di Palazzo Chigi si trincerano dietro un «no comment».
LE POSIZIONI
A dire il vero le possibili dimissioni di Messori ed Elia non sono una novità assoluta. È da tempo che le voci su un avvicendamento al vertice delle Ferrovie si rincorrono. Questo giornale ne aveva dato conto anche all’inizio della scorsa estate.
Del resto, da molto tempo Renzi avrebbe anche individuato il nuovo amministratore delegato in pectore. Si tratta di Renato Mazzoncini, amministratore delegato di Busitalia, una controllata delle Ferrovie che quando l’attuale premier era ancora sindaco di Firenze aveva rilevato dal Comune la municipalizzata Ataf. Fino ad oggi, poi, vicini alle posizioni di Messori sono sempre stati considerati il ministro Padoan e quello dei trasporti Graziano Delrio. Renzi, invece, preferirebbe di gran lunga il percorso rapido indicato da Elia.

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