Il vice sindaco del vecchio: Non potevamo fare a meno di affidare degli incarichi per fare il progetto definitivo, l’organico dell’ente è insufficiente
PESCARA Il Ponte del cielo, quasi certamente, non si farà più. Ma l’opera, anche se è rimasta un sogno per l’amministrazione comunale, è costata lo stesso un bel po’ di denaro. Infatti, l’ente ha dovuto sborsare 67.945 euro per pagare dei professionisti esterni incaricati di progettare, effettuare rilevazioni geologiche e supportare nel lavoro i tecnici comunali, in vista della realizzazione del pontile circolare di 84 metri che, secondo le previsioni di Comune e Regione, sarebbe dovuto sorgere nello specchio d’acqua antistante la spiaggia libera di largo Mediterraneo. Ma il progetto è stato clamorosamente bocciato nei giorni scorsi dalla Soprintendenza belle arti e paesaggio d’Abruzzo, la quale ha fatto anche di più, ossia ha vincolato l’intera area dalla Nave di Cascella fino alle scogliere in mare, bloccando così ogni possibile tentativo di realizzare qualcosa. Ora l’amministrazione dovrà richiedere l’autorizzazione alla Soprintendenza anche per la manutenzione degli scogli. Stesso discorso quando la prossima estate dovrà realizzare lo Stadio del mare. Insomma, al danno si aggiunge la beffa di dover pagare dei professionisti le cui prestazioni non sono di certo andate a buon fine. Il primo incarico porta la data del primo ottobre scorso. Con una determina del dirigente ai Lavori pubblici, è stata affidata la progettazione definitiva ed esecutiva del Ponte del cielo all’ingegnere Adriano Canonico, 54 anni, di Pescara. La cifra pattuita come compenso ammonta complessivamente a 37.937,12 euro. La seconda determina dirigenziale è dell’8 ottobre scorso, con cui viene affidato l’incarico al geologo Giovanni Ciccone, 39 anni, pescarese, per la redazione di una relazione geologica. Il compenso è pari a 1.015,04 euro. Il terzo incarico, sempre in vista della realizzazione del Ponte del cielo, è arrivato il 15 ottobre scorso. L’amministrazione ha affidato il compito a una ditta specializzata, la Terra Drilling technology srl, le indagini geognostiche dell’area necessarie per la redazione del progetto. Il costo per l’ente è pari a 3.744,18 euro. L’ultimo incarico è arrivato il 16 ottobre scorso, ma la determina è stata pubblicata proprio in questi giorni. Riguarda una collaborazione di supporto al Rup (Responsabile unico del procedimento) al geologo Paolo Fasoli, 37 anni, di Atri. Compenso previsto, 25.249,12 euro. Critico il vice capogruppo di Forza Italia Vincenzo D’Incecco: «Altri soldi pubblici sprecati. Ma sono convinto che almeno l’ultimo incarico possa essere revocato». Pronta la replica del vice sindaco Enzo Del Vecchio: «Gli incarichi esterni erano necessari per realizzare un progetto da sottoporre a parere. L’ente non ha personale sufficiente. Ma non è accettabile la polemica da chi in passato ha speso milioni di euro lasciando l’ente con i conti in rosso».