LANCIANO «La Sangritana diventi il vettore per eccellenza della mobilità dei lavoratori e operatori della Val di Sangro». È questo uno dei principali temi affrontati nel corso del convegno sul futuro della Ferrovia frentana, organizzato dal Cisas Fisast. Al centro della giornata, dunque, il nuovo ruolo che sta assumendo la storica società lancianese all'interno di Tua, l’azienda di trasporto regionale che unisce in un’unica realtà tutti i vettori pubblici, su gomma e su rotaia. «Abbiamo deciso di includere un’azienda come Sangritana», esordisce il presidente di Tua, Luciano D’Amico, «perché, pur con i conti in attivo, non ce l’avrebbe fatta a sopravvivere al sistema delle gare pubbliche. La nuova sfida per Sangritana parte, quindi, dal settore ferro in vista della costruzione di una nuova intermodalità: far viaggiare su gomma tutte le direttrici che arrivano sulla costa adriatica e da lì dirottare i passeggeri sul treno». Questo per sostenere l’obiettivo di non far viaggiare più decine di autobus sull’Adriatica e di implementare la divisione ferro della Sangritana, che ha da sempre rilevanza strategica all’interno dell’azienda. E in quest’ottica assume un valore importatissimo l’area della Val di Sangro, «il cuore industriale dell’Abruzzo», sottolinea D’Amico. «Già una ventina di anni fa», spiega Adele Di Campli, vice segretario regionale di Cisas Fisast, «era prevista una bretella tra San Vito e la Val di Sangro. Manca il pezzo per proseguire il collegamento dalla stazione ferroviaria di via Bergamo fino a Saletti, progetto strategico che permette di velocizzare i collegamenti tra i poli industriali di Pescara e Chieti passando per Lanciano, che tornerebbe ad avere il ruolo di centro di riferimento del territorio. In più si decongestionerebbe il territorio dalle auto. Ogni giorno 2mila pendolari partono da Lanciano per arrivare in Val di Sangro, in una stima generale di 12mila automobilisti in ingresso e in uscita. Questo provoca un inquinamento di emissioni imponente mentre con il treno si risparmierebbero mille tonnellate di Co2 all’anno». Potenziare la linea su ferro per i passeggeri oltre che per le merci garantirebbe, inoltre, a Sangritana sopravvivenza e sviluppo autonomo, in vista di un circuito ferroviario virtuoso che offre servizi al territorio e comporta al tempo stesso una serie di risparmi, dal carico inquinante fino ai costi su petrolio e manutenzione stradale.