Periferie isolate, trasporto pubblico bloccato a Roma nord da due giorni e ieri anche nell’area est a poche settimane dal Giubileo. I lavoratori della Roma Tpl, la società che gestisce il 30% delle linee bus in città, anche ieri non hanno fatto partire le vetture per il ritardo nel pagamento degli stipendi. Migliaia di cittadini sono stati letteralmente lasciati in strada per la paralisi di circa 90 linee. Il garante per gli scioperi ha scritto al prefetto e a Roma Tpl, «in considerazione dei gravi disagi all'utenza al fine di valutare gli eventuali profili, anche sanzionatori, di propria competenza». I lavoratori infatti rischiano una denuncia per interruzione di pubblico servizio. Intanto, super lavoro in Campidoglio ieri per sbloccare la situazione. «L’amministrazione capitolina - si legge in una nota - entro il 30 novembre liquiderà 12 milioni di euro relativi al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di Roma Tpl per l’annualità 2015. E terminate le procedure necessaria alla redazione della delibera di riconoscimento del debito fuori bilancio, saranno erogati anche i 32 milioni relativi agli oneri aggiuntivi connessi al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Lavoro relativi agli esercizi pregressi». È stato inoltre già autorizzato «lo sblocco della cessione del credito di Roma Tpl per un importo pari a circa 5,5 milioni di euro».
I DISAGI
«Migliaia di cittadini lasciati di nuovo in mezzo a una strada senza alcun preavviso. Anziani, studenti e lavoratori costretti a fare chilometri a piedi prima di raggiungere la ferrovia: immagini da terzo mondo. Tutto questo non è tollerabile. Quella che si sta mettendo in atto è una vera e propria interruzione di servizio pubblico e qualcuno deve assumersene la responsabilità», ha detto ieri il presidente del XIV municipio Valerio Barletta. Da due giorni un centinaio di lavoratori ha di fatto bloccato il deposito dei bus di via della Maglianella e ieri caos anche in quello di Tor Cervara.
«I lavoratori della Roma Tpl Scarl, stremati dai continui ritardi che si susseguono da mesi, con le retribuzioni decurtate dalla disdetta degli accordi di secondo livello, vedono ora aprirsi il baratro della procedura di licenziamento per 143 unità» il commento ieri di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti. Renzo Coppini, segretario Sul Roma e Lazio ha sottolineato: «La decurtazione costante degli stipendi sta causando enormi difficoltà ai dipendenti e alle loro famiglie».
Ieri, intanto, si sono registrati ritardi ancora una volta sulla metro B dovuti a un insufficiente numero di treni in servizio. Il motivo dei disservizi, a quanto si apprende da fonti aziendali, sono i guasti che affliggono i convogli vetusti costringendoli a rientrare in deposito.