TERAMO È stato un confronto teso quello che da ieri sera si è protratto fino a tarda ora nel coordinamento provinciale del Pd alla presenza del governatore Luciano D’Alfonso. L’argomento era pesantissimo: la politica sanitaria della Regione e la difesa del territorio teramano da eventuali penalizzazioni. Ebbene, il partito in provincia non è compatto nel dire no ai progetti dell’amministrazione D’Alfonso e in particolare all’istituzione dell’Asl unica regionale. C’è una minoranza, riconducibile alla sinistra del partito, che è favorevole al piano dell’assessore alla sanità Silvio Paolucci; e ci sono altre posizioni che possiamo definire di mezzo. In apertura dei lavori il capogruppo regionale Sandro Mariani ha illustrato il documento elaborato dalla segreteria provinciale che contiene le proposte della maggioranza Pd per il riassetto della sanità teramana. «È un documento politico che serve ad avviare la discussione sulla difesa del territorio», ha detto in sintesi Mariani, «ma la proposta sanitaria nel dettaglio la demandiamo a un incontro con l’assessore Paolucci, che s’intende convocato». Subito dopo Stefano Alessiani, vice segretario provinciale e componente della sinistra Dem (che ha come referente Marco Verticelli), ha sancito la spaccatura affermando: «Noi siamo contrari al documento, non lo votiamo, la Asl unica per noi va bene». E poi ancora il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino si è diversificato sia dai contrari che dai favorevoli all’Asl unica, sostenendo che il vero nodo è capire cosa la Regione metterà sul piatto per l’offerta sanitaria in provincia. Il documento della segreteria provinciale, a conclusione del dibattito e dopo l’intervento conclusivo di D’Alfonso, doveva essere messo ai voti. Oggi si conoscerà l’esito del confronto. Ieri, prima della riunione, era venuta fuori l’ipotesi di un contro-documento di minoranza, che però non è stato presentato. Ma quali sono i capisaldi della proposta messa ai voti? In sostanza tre. Uno: «investimenti nelle strutture territoriali, affinché si renda evidente l’intendimento di portare la prestazione sanitaria il più vicino possibile ai cittadini, attraverso la creazione di nuove Case della salute, Unità di cure primarie ed ospedali di comunità, nonché di strutture riabilitative, residenze sanitarie assistenziali e per anziani». Due: la creazione dell'ospedale unico provinciale, «una nuova struttura per acuti baricentrica rispetto al territorio, collegata alle principali diramazioni stradali e dotata di sufficienti posti letto per i ricoveri». Tre: la «contrarietà alla proposta di istituire un’unica azienda sanitaria regionale, rispetto alla quale non si ravvisano i necessari motivi economici, gestionali e sanitari»