VASTO La violenta perturbazione che ha martoriato il Vastese è passata lasciando ferite ovunque e una lunga scia di polemiche. La fragilità e la vulnerabilità di strade e strutture ha evidenziato scarsa attenzione e manutezione del territorio, al di là delle tante promesse. Anas, polizia stradale, istituzioni e tanti volontari della protezione civile e di altre associazioni, sono al lavoro per ripristinare prima possibile la viabilità sulla Trignina, lungo la fondovalla Treste e nella vallata del Sinello. Non è escluso che sul viadotto crollato sulla Trignina, che era stato inaugurato 8 anni fa, la Procura apra un’inchiesta. I lavori iniziano oggi e non termineranno prima di due settimane. Messa in sicurezza una corsia, è probabile che venga istituito il senso unico alternato di circolazione. Mezzi pesanti e autobus vengono deviati su stradine secondarie non utilizzate da decenni. La polizia stradale consiglia di percorrere la Provinciale che da San Salvo raggiunge località Montalfano, a Cupello, e poi prosegue per Lentella. Altro percorso è San Salvo-Montenero-Mafalda. Ieri pomeriggio, intanto, c’è stato un altro cedimento in direzione Vasto-Isernia, nel territorio di Tufillo. Anas e polizia stradale sono intervenuti. Il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, ha fatto sapere ai sindaci di avere stanziato una somma d’urgenza per porre rimedio al disastro. Anche in Val Sinello agricoltori e industriali fanno la conta dei danni. Un colpo durissimo per le industrie che ha dato la stura alla Fim-Cisl per lanciare un nuovo appello alla Regione e stigmatizzare il comportamento dei politici, poco accorti delle necessità del Vastese. «Abbiamo fatto i salti mortali per salvaguardare i posti di lavoro e le aziende durante la crisi e si rischia di buttare tutto all’aria per un problema di infrastrutture», si indigna il segretario provinciale a Primiano Biscotti, «la viabilità è uno dei punti principali per la localizzazione dei siti produttivi. Ma negli ultimi anni la politica, a tutti i livelli, ha trascurato il Vastese. Nella zona di Gissi ci sono aziende metalmeccaniche strategiche per Fca e Sevel. Non avere una buona viabilità significa in futuro rimettere in discussione questi siti produttivi. E il nostro territorio già martoriato dalla crisi non può permetterselo. Stiamo parlando dell’abc delle infrastrutture. Poi ci sono altri problemi irrisolti che riguardano tutta la provincia quali bretella Tirreno-adriatica, porto e Campus automotive. I proclami e le dichiarazioni di intenti non servono più, ci vogliono i fatti. Non ci sono più alibi, molte aziende sono in ripresa ma bisogna dare loro le infrastrutture per renderle competitive nel mercato globale».