Nella rimessa di Tor Cervara, gli autisti della Roma Tpl ieri hanno organizzato un barbecue: un bidone trasformato in falò, e sopra panini e salsicce per scaldarsi. I bus intanto rimanevano in deposito. Fermi per il sesto giorno consecutivo di protesta. Così come nel garage di via della Maglianella, dove ieri è intervenuta per due volte la polizia, per controllare la situazione. Cresce intanto a rabbia delle periferie di Roma Nord e Est, rimaste a piedi da lunedì. Ieri i disagi sono perfino peggiorati: sulle 103 linee periferiche gestite dal consorzio, l'unica in servizio è stata la 720 Circolare. Rallentamenti anche sulla Roma-Lido e sulla metro B a causa di un guasto tecnico alla stazione Laurentina. Un mix infernale, che ha avuto ripercussioni anche sul fronte traffico. In serata nuovo stop temporaneo sulla linea B, tra Bologna e Tiburtina, per soccorrere una persona finita sui binari per cause in via di accertamento.
RIUNIONE IN PREFETTURA
E i disagi, almeno per quanto riguarda i bus periferici, andranno avanti fino a lunedì. I conducenti della Roma Tpl protestano per i ritardi nei pagamenti degli stipendi, per questo da inizio settimana hanno deciso di bloccare i depositi, nonostante l'incontro di mercoledì con il commissario Francesco Paolo Tronca, che tre giorni fa è riuscito a sbloccare 12 milioni di euro per permettere all’azienda di pagare ai suoi 1.800 dipendenti gli stipendi di ottobre e novembre. I pagamenti per il mese scorso sono già stati erogati, quelli di novembre invece non sono ancora stati saldati per tutti i lavoratori. L’accordo con il Campidoglio ha fissato come dead-line la giornata di domani. Secondo Renzo Coppini, del sindacato Sult, «ad oggi solo 50 autisti hanno ricevuto l’accredito». Tutti gli altri dovranno aspettare la riapertura delle banche. Proprio per domani sera, alle 18, è in programma a Palazzo Valentini un vertice tra i rappresentanti dei conducenti e il prefetto Franco Gabrielli. Il rischio è che fino a quel momento la protesta vada avanti ad oltranza. Con due quadranti della città (da Palmarola a Monte Mario, da Ponte Mammolo a San Basilio) senza trasporto pubblico.
«ASSENZE IRREGOLARI»
Il clima nelle rimesse intanto resta infuocato. Dato che il blocco dei bus non è stato proclamato sotto forma di sciopero regolare, l’azienda «ha pensato di penalizzare i lavoratori in presidio - sostengono alcuni autisti - facendo risultare a loro carico, sulle tabelle giornaliere, “assenza ingiustificata” o “malattia”, sciogliendo gli accordi precedentemente siglati con i sindacati, e promettendo a chi partecipa alla protesta ripercussioni quando il blocco sarà finito». Per chi non lavora insomma, potrebbero arrivare sanzioni disciplinari.
Anche il Codacons ieri ha fatto sapere di essere pronto «a denunciare penalmente chi continuerà ad arrecare ingiusti danni morali e patrimoniali agli utenti». Secondo il presidente Carlo Rienzi, «sospendere il servizio non è la soluzione al problema: esistono altre forme di protesta in grado di danneggiare il datore di lavoro senza colpire i cittadini, che tra l'altro pagano biglietti e abbonamenti per un servizio continuativo». Secondo gli autisti però, «se è stata effettuata una protesta così dura ciò è dovuto al mancato pagamento degli stipendi, delle indennità e alla minaccia di licenziamenti da parte dell'azienda», che conferma un piano da 143 esuberi. Per gli autisti della Roma Tpl però una buona notizia ieri è arrivata. A partire da dicembre potranno beneficiare degli aumenti previsti dal rinnovo del contratto del trasporto pubblico locale, scaduto da 7 anni, e rinnovato nella notte tra venerdì e sabato. L'accordo, che interessa oltre 116 mila autoferrotranvieri, prevede un aumento in busta paga di 100 euro, di cui 35 euro erogati alla firma, 35 euro a luglio 2016, l'ultima tranche di 30 euro ad ottobre 2017. Prevista anche una «una tantum» da 600 euro per il periodo gennaio 2012-ottobre 2015, pagabile in due tranche (a gennaio e aprile 2016).