L'AQUILA L'obiettivo è ambizioso e la trasferta del presidente Luciano D'Alfonso oggi a Bruxelles, servirà anche per perorare questa causa: «Spingerò ulteriormente per la realizzazione della connettività europea a favore della dorsale adriatica del centro sud italiano - scrive D'Alfonso su Facebook -. La decisione del 26 ottobre del Parlamento Europeo diventerà cantiere». Quale debba essere il ruolo dell'Abruzzo nelle reti Ten-T lo chiarisce meglio il delegato ai trasporti Camillo D'Alessandro: «L'Abruzzo sopperirà alla carenza del trasporto pubblico su ferro lungo la dorsale adriatica». Il progetto è quello di creare la Tresud, sul modello cioè della Trenord lombarda: una linea ferroviaria regionale in grado di ricucire l'Italia dallo strappo fatto da Trenitalia cancellando la linea veloce con il nord. «Il compito sarà affidato a Tua (l'azienda del trasporto pubblico abruzzese, ndr) che nel piano di riorganizzazione del settore trasporti, dovrà occuparsi di coprire questo importante servizio e di garantire le connessioni interne in Abruzzo». E' parte della strategia del rinnovo del contratto ponte di gestione con Trenitalia che, invece, dovrà impegnarsi per avvicinare il più possibile, in termini di tempi di percorrenza, l'Adriatico con il Tirreno, ovvero Pescara con Roma. «LA SVOLTA STORICA» «La svolta storica», come la definisce D'Alessandro, ci sarà a giugno con l'attivazione delle prime corse veloci (3 ore e 5 minuti), al netto delle rivendicazioni di campanile (già si sono levate le proteste di Carsoli e Tagliacozzo) che rischiano di trasformare Jazz (il treno che sarà utilizzato) in un treno regionale qualsiasi. Ma perché Tua diventi quel gigante sperato, è necessario ancora fare molta strada. L'altro ieri, intanto, è stato risolto il problema degli stipendi ai 1.600 dipendenti: tutti accreditati come promesso il 30 novembre.
LE QUESTIONI IRRISOLTE Ma le questioni irrisolte poste dai sindacati sono ancora tante: «Non è ancora stato pubblicato il bando per un direttore generale - spiega Franco Rolandi, della Cgil - così come aspettiamo l'attuazione del biglietto unico integrato. Altro cavallo di battaglia. E poi ci sono delle diseconomie che continuano a pesare sul bilancio di una società il cui destino è legato molto alle penalità che deciderà il ministero per alcuni criteri non rispettati».
A partire dalla doppia sede di Chieti, dove si paga un fitto di centinaia di migliaia di euro, a fronte della disponibilità di proprietà del capannone e degli uffici dell' ex Gtm a Pescara: struttura di recente ampliata per ospitare la filovia che non si farà più.