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Pescara, 23/11/2024
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Data: 02/12/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Via Sacco e via Bovio, è allarme smog. Continuano gli sforamenti dei parametri del Pm10, dati peggiorati nel giro di un giorno alla fine di novembre.

Oltre cinquantamila morti l’anno. Il dato legato alla questione inquinamento dell’aria in Italia lascia davvero senza parole. E la cosa peggiore, a detta del presidente del Forum H2O abruzzese Augusto De Santis potrebbe essere addirittura peggiore se non fosse per la difficoltà di legare le patologie tumorali alle micropolveri dello smog «nonostante la ricerca ci dica che le due cose siano connesse». Logico chiedersi allora, nei giorni di Parigi, qual è la situazione nella nostra città. La buona notizia, dati Arta alla mano, è che negli ultimi anni un miglioramento c’è stato. La cattiva è che «miglioramento» non vuol dire buon andamento.
Se è vero infatti che il Pm10 a Pescara si è dimezzato in tre anni facendo registrare in viale Bovio, al 30 novembre, 18 giorni con numeri fuori norma, rispetto ai 61 dello stesso giorno del 2011, è altrettanto vero che in altre zone della città, vedi via Sacco, siamo già a 34 giorni oltre i limiti: un giorno ancora e saremo di nuovo al di là della soglia di legge.
IL GIORNO NERO DEL 30
Sono bastate 24 ore perché il dato complessivo sulla qualità dell’aria peggiorasse in città: dallo scarso del 29 novembre si è passati al pessimo del giorno successivo. Ecco che allora la parola miglioramento lascia un po’ il tempo che trova non fosse altro per il fatto che, sostiene De Santis, «la chiusura di certi stabilimenti, vedi il cementificio e il fatto che negli ultimi anni gli inverni miti hanno portato ad utilizzare meno il riscaldamento, hanno contribuito a rendere l’aria più respirabile. Ma resta problema della mobilità e l’immobilità delle amministrazioni che riescono addirittura a far peggio del non far nulla». Il riferimento è al terzo ponte «che porterà altre auto in centro. A Londra sono riusciti a costruire due grattacieli accanto alla Metro con soli 24 parcheggi e tutti per disabili. Qui non si riesce neanche a potenziare il trasporto pubblico: figuriamoci far salire quel 5% di mobilità ciclistica al 35% delle città europee: i cittadini non hanno la cultura della sostenibilità e l’amministrazione invece di educarli li asseconda».
NO A INTERVENTI SPOT
Proprio due giorni fa però, replica il vicesindaco Enzo Del Vecchio, l’incontro con residenti e commercianti di via Muzii per le piste ciclabili «e domani - aggiunge - la riunione operativa per decidere come intervenire sulla qualità dell’aria evitando campagne spot. Sappiamo che la mobilità è un problema e il fatto che in dieci anni le auto in città siano diminuite con un calo, nella zona nord, del 15%, non vuol dire che le cose vadano bene. Serve un’inversione culturale, ma criticare il ponte è da orbi: il suo scopo è proprio quello di veicolare il traffico fuori dalle arterie della città portando le auto direttamente nelle Aree di Risulta». Ponte o non ponte il problema è un altro: le micropolveri uccidono e in città ce ne sono ancora troppe e il concetto di renderla ecosostenibile resta teoria.

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