CHIETI Una Suzuki Alto in contromano, lanciata come un proiettile sull’asse attrezzato, lo schianto frontale con una Lancia Lybra, la doppia tragedia. È la cronaca dell’incidente avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì poco dopo l’uscita di Dragonara, tra Chieti e Pescara. Le vittime sono due 47enni: Roberto Gagliardone, di Alanno, e Moreno d’Amico, di Pianella. Entrambi morti all’istante. Un inferno di lamiere contorte, vetri rotti e pezzi d’auto trovati anche a decine di metri di distanza dal punto dell’urto: ecco cosa si sono trovati di fronte i primi soccorritori. Sulla dinamica, secondo la Polizia stradale di Chieti, non ci sono dubbi: è stato d’Amico a causare l’incidente, dopo aver imboccato la direzione opposta rispetto a quella di marcia, probabilmente all’altezza dell’aeroporto. I vigili del fuoco hanno lavorato fino alle dieci del mattino per estrarre i corpi straziati dalle auto, mentre il traffico è andato inevitabilmente in tilt. Roberto, autista dall’azienda di trasporto pubblico Tua (ex Gtm), era diretto a Pescara: il suo turno sarebbe cominciato alle 4.50. Ma non è mai arrivato su quell’autobus della linea 3/ in cui avrebbe dovuto prendere servizio.
LA RICOSTRUZIONE
Sono passate le 4.30 quando, alla centrale operativa della polizia, arriva una segnalazione: «Correte, c’è una macchina che va contromano». Ma l’allarme e il conseguente intervento della Volante, sia pur tempestivi, non sono sufficienti. E’ una questione di secondi: una sessantina di metri prima dell’impatto, Gagliardone, che viaggia regolarmente verso Pescara sulla corsia di sorpasso, si trova puntati contro i fari della Suzuki. Roberto prova a evitare lo schianto con una lunga frenata, come dimostrano i segni sull’asfalto; l’ultimo, disperato tentativo è quello di sterzare. Ma non c’è niente da fare: l’impatto, inevitabile, è violentissimo. L’auto guidata da d’Amico si ribalta e il corpo dell’uomo viene schiacciato. Anche per Gagliardone, che aveva la cintura di sicurezza, l’urto è letale. Medici e infermieri del 118 di Chieti non possono far altro che constatare i decessi. Sul posto arrivano tre pattuglie della Polstrada, coordinate dal sostituto commissario Marco Polidoro, e il personale della squadra di polizia giudiziaria e infortunistica, con il sovrintendente capo Luca Di Paolo.
IL TELEFONO SQUILLA
Il telefono di Gagliardone continua a squillare: a chiamarlo sono i colleghi, preoccupati per il ritardo di un lavoratore sempre puntuale. La ricostruzione è chiara, anche se non ci sono automobilisti che hanno assistito all’incidente: il pubblico ministero di turno, Giuseppe Falasca, dà il nullaosta alla rimozione dei corpi, che vengono trasportati all’obitorio dell’ospedale di Chieti. Inutile sequestrare le auto, completamente sventrate. Lo schianto ha causato pesanti ripercussioni sul traffico, essendo avvenuto di prima mattina, in un orario in cui tantissimi si mettono in strada per raggiungere Pescara e in un punto cruciale per l’arteria che collega Chieti col capoluogo adriatico. Il tratto in direzione nord, tra Dragonara e l’area industriale di Sambuceto, è rimasto chiuso fino alle 11. Sul corpo di d’Amico, prima di riconsegnare la salma ai famigliari, sono stati effettuati i test sull’assunzione di alcol e stupefacenti. Il 47enne di Pianella, conosciuto alle forze dell’ordine, finì in coma per un altro incidente in cui fu coinvolto quattro anni fa. Era il 13 maggio del 2011: lungo la strada 602, all’altezza di Villanova di Cepagatti, finì contro il guardrail riportando un grave trauma facciale. Gagliardone, invece, perse il padre in un tremendo incidente stradale avvenuto trent’anni fa, in Calabria. Un tragico, comune destino.
Gli squilli a vuoto per l’autista Gtm atteso in deposito.
CHIETI Alanno e Pianella sono due paesi in lutto. Roberto Gagliardone lascia la moglie Cecilia D’Addazio e due figli (una bimba di 7 anni e un bimbo di 11). Autista Gtm, ieri mattina era atteso in deposito per prendere servizio: a lungo il suo telefono ha squillato a vuoto. Dda qualche settimana era segretario del circolo Pd del suo paese. Funerali domani. Pianella invece piange Moreno d’Amico, sposato e padre di una ragazza di 19 anni. Oggi l’ultimo saluto.