VASTO È durato poco meno di novanta minuti il blocco della Statale 16 ad opera di quindaci sindaci del medio e alto Vastese per protestare contro i problemi di viabilità provocati dalla chiusura della Trignina, danneggiata da una frana. I percorsi alternativi individuati dopo il cedimento della fondovalle si sono rivelati inadeguati. A causa della mancata manutenzione anche le strade provinciali cedono. BLOCCO DELLA STATALE. Alle 7 di ieri mattina quindici sindaci dei comuni abruzzesi e molisani della vallata del Trigno si sono dati appuntamento a Vasto marina e hanno iniziato ad attraversare, a turno, l’Adriatica paralizzando, di fatto, il traffico. Sulla strada si è creata in poco tempo una lunga fila di mezzi, fermato anche il servizio di trasporto urbano. Sul posto sono intervenuti polizia e vigili urbani. CONVOCATI DAL PREFETTO. Alle 9 i sindaci sono stati convocati dal prefetto Antonio Corona. Un’ora dopo solo una delegazione -formata da Carlo Moro (Lentella), Giuseppe Di Stefano (Fresagrandinaria), Giuseppe Masciulli (Palmoli), Cristina Lella (Torrebruna), Aurore Rossi (Fraine) e Luciano Lapenna, in qualità di presidente dell’Anci Abruzzo- ha raggiunto Chieti. Ma i sindaci hanno dovuto attendere le 16 per essere ricevuti. Dopo un richiamo verbale -per questa volta hanno scampato sanzioni- Corona ha ascoltato le richieste dei primi cittadini e ha convocato per mercoledì 9, in prefettura, un tavolo di crisi. In tarda serata, poi, i sindaci hanno incontrato anche il presidente della giunta regionale, Luciano D’Alfonso che, appena atterrato da Bruxelles, ha raggiunto il municipio di Vasto. D’Alfonso ha ricordato che l’Anas ha iniziato i lavori di ripristino della viabilità sulla Trignina già da domenica scorsa, interventi che saranno completati entro dieci giorni. E che, al momento, la Regione ha in corso opere di sistemazione delle strade provinciali a San Buono (420mila euro) e a Borrello (200mila). Altri lavori per 3.606.000 euro sono in corso di esecuzione e riguardano diversi comuni. LA POLEMICA. «Esprimo solidarietà e vicinanza ai sindaci», interviene il consigliere regionale Mauro Febbo, «chiederò al prefetto di essere ricevuto per rimarcare la totale assenza della Regione nei confronti del Comuni danneggiati dalle abbondanti piogge sia di marzo scorso sia di fine novembre. Le delibere adottate dalla giunta D’Alfonso non contenevano stanziamenti certi e immediati ma annunciavano e promettevano risorse senza copertura». «Oltre 9 milioni per il dissesto idrogeologico, 150mila euro per il servizio idrico, 15 milioni per le piste ciclabili provinciali, 3,5 milioni per la viabilità provinciale e 440mila per quella locale: sono i numeri messi in campo dalla Regione per il Vastese nei primi 17 mesi di consiliatura», replica Camillo D’Alessandro, «numeri impietosi nei confronti di chi ha letteralmente abbandonato i territori a loro stessi». ROTTURA CONDOTTA. A destare preoccupazione è anche la rottura di una condotta idrica del Consorzio di bonifica. Il Coniv, che gestisce l’impianto che rifornisce di acqua la riviera di Vasto e San Salvo e la zona industriale di Piana Sant’Angelo, sta cercando di gestire la situazione. Da qualche giorno arriva meno acqua alla Sasi per dirottarla alla Pilkington, che senz’acqua non potrebbe lavorare.