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Pescara, 23/11/2024
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Data: 05/12/2015
Testata giornalistica: Corriere della Sera
Metro C addio, il 15 dicembre le imprese fermano i cantieri. «La linea non verrà completata». L’annuncio in una lettera a Delrio, Regione, Comune e Roma Metropolitane. «Mancati pagamenti per oltre 200 milioni».

Tra dubbi sull’appalto, costi lievitati in modo inverosimile, rilievi dell’Anticorruzione e inchieste della magistratura quello della metro C è stato, fin dall’inizio, un percorso a ostacoli. Ma adesso questa brutta storia rischia di finire nel peggiore dei modi, perché il consorzio di imprese costruttrici ha deciso di non completare la linea a causa di «mancati pagamenti per oltre 200 milioni di euro» da parte del Campidoglio.

Costi e ritardi

Da quando Vianini, Ansaldo, Astaldi e Lega Coop hanno vinto la gara, nel 2005, finora tra ritardi e varianti è stata costruita solo la tratta da Pantano-Monte Compatri a piazza Lodi. E si sono già spesi tre miliardi e 739 milioni, più dei tre miliardi e 47 milioni previsti per l’intera linea fino a piazzale Clodio. Come se non bastasse, è di ieri la notizia che la stazione San Giovanni sarà pronta soltanto dopo il Giubileo ed è noto ormai da mesi che, ammesso e non concesso che vengano costruite le fermate ai Fori Imperiali e a piazza Venezia, per il resto è buio fitto.

«Il Comune inadempiente»

Di chi sia la colpa, è una diatriba ormai datata. Le imprese puntano il dito contro Roma Metropolitane, cioè il Comune, quest’ultimo rispedisce le accuse al mittente. Ma oggi è il consorzio a sferrare l’ultimo attacco. La metro C, si legge in una nota, «seppure nella sua attuale limitata estensione per la perdurante mancanza dei finanziamenti, ha già prodotto un significativo beneficio per la mobilità cittadina. A oggi si contano 6,2 milioni di passeggeri trasportati e un tasso di regolarità del servizio di oltre il 99%, che la rende per efficienza la prima linea metropolitana in Europa. Tale risultato è stato conseguito nonostante i plurimi gravi inadempimenti dell’amministrazione (il Campidoglio, ndr), che hanno costretto il contraente generale (le imprese, ndr), fra l’altro, a supplire con le proprie risorse ai mancati pagamenti di oltre 200 milioni di euro dovuti, negli ultimi due anni, per lavori regolarmente eseguiti e certificati. Tale situazione è stata ripetutamente segnalata a tutti i livelli della pubblica amministrazione, che ha dichiarato di non avere disponibili le necessarie risorse finanziarie. In contraddizione con tale dichiarazione, Roma Metropolitane, società del Comune, ha recentemente bandito un avviso di gara rivolto alle banche allo scopo di impiegare in attività finanziarie la liquidità esistente nelle proprie casse destinata per legge al pagamento dei lavori della linea C, dimostrando di non voler adempiere ai dovuti pagamenti».

Dal 15 dicembre

I lavori saranno sospesi a partire dal 15 dicembre, dopo che in questi giorni i cantieri verranno messi in sicurezza. Il consorzio lo ha comunicato venerdì mattina con una lettera inviata a Roma Metropolitane, al ministro dei Trasporti Graziano Delrio, al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e al commissario capitolino Francesco Paolo Tronca. Nella missiva il contraente generale rivendica di avere «da tempo evidenziato a tutti i soggetti in indirizzo l’insostenibilità di una situazione che la vede da molti mesi proseguire nell’esecuzione dell’opera conformemente al contratto a fronte del mancato pagamento dei lavori eseguiti, accompagnato da ulteriori gravi inadempimenti progressivamente posti in essere dalla stazione appaltante». Ovvero Roma Metropolitane, che è come dire il Comune.

La diffida di Roma Metropolitane

Nel tardo pomeriggio di venerdì arriva la secca risposta del Comune: «Si rende noto che Roma Metropolitane ha formalmente diffidato Metro C ScpA dal porre in essere provvedimenti di interruzione o di rallentamento dei cantieri, ritenendo non sussistenti gli elementi a sostegno della sospensione delle attività, anche in considerazione del forte ritardo accumulato dal Contraente Generale sull’avanzamento dei lavori, pari a circa 8 mesi e, soprattutto, in vista della risoluzione delle criticità connesse ai pagamenti arretrati». Si legge nella nota di Roma Metropolitane. «Va altresì chiarito che, a fronte di Stati di avanzamento lavori (SAL) già liquidati per circa 1.700 milioni di euro, la somma effettivamente esigibile da Metro C in quanto certificata da ulteriori lavori è pari a circa 100 milioni, importo ben inferiore a quanto invece riportato dalle notizie di stampa - prosegue - Va ribadito che Roma Metropolitane può procedere al pagamento dei lavori solo dietro specifica autorizzazione degli Enti finanziatori che, contestualmente, rendono disponibili i fondi necessari. A tutt’oggi i fondi per il pagamento dei «Sal» non ancora liquidati non sono stati resi disponibili a Roma Metropolitane». «La ”liquidità esistente” cui si riferisce la nota diffusa oggi da Metro C corrispondente a fondi statali disponibili su conti vincolati alla Linea C, è utilizzabile da Roma Metropolitane solo dietro autorizzazione di Roma Capitale — afferma Roma Metropolitane - Pertanto, si giudica del tutto impropria e fuorviante l’affermazione contenuta nelle note diffuse dal Contraente generale secondo cui Roma Metropolitane avrebbe dimostrato “di non voler adempiere ai dovuti pagamenti”».

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