Metti uno sciopero di quattro ore del personale Atac nelle ore centrali della mattinata. Aggiungici la decisione «irrevocabile» del giorno del blocco dei veicoli con l'ultima cifra della targa dispari dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30.
C’erano tutte le premesse perché scoppiasse il caos. Ma da parte dei dirigenti Atac c’era stata la rassicurazione: il sindacato che ha promosso lo sciopero è piccolo. L’adesione sarà al 10,11 %. E così il Commissario Tronca ha lasciato il blocco del traffico con targhe alterne. E invece c’è stato panico, rabbia, frustrazione per l’ennesimo sciopero dei mezzi pubblici che, a dispetto delle previsioni, ha comportato a sorpresa la chiusura delle metro A, B, B1 e C almeno fino alle ore 14 con un’adesione del 35%. A indire lo sciopero era stata una sigla minore dal nome CambiaMenti e nessuno si aspettava la chiusura delle metro. Il mini-sindacato, invece, si è conquistato il suo quarto d’ora di celebrità mettendo in ginocchio la città. Anche la Roma-Lido è stata chiusa mentre la Roma-Viterbo ha funzionato in scala ridotta. Ovviamente varie corse sono state soppresse mentre tra le 12.30 alle 16.30, con le auto a targhe dispari in libera uscita, fiumi di macchine si sono riversate sui lungotevere, nei sottopassaggi, sul Muro Torto ovunque.
Non sono mancate ovviamente le scene di rabbia e di panico. Particolarmente inferociti i passeggeri della fermata dove si incrociano le linee A e B. Alcuni di loro stanchi di aspettare intorno alle 12.30 hanno cercato di forzare i cancelli chiusi. Gli addetti della stazione hanno chiamato le forze dell'ordine. Un uomo si è sentito male. Per questo è stato richiesto anche l'intervento dei sanitari del 118. A complicare le cose, ci si è messo, come abbiamo detto, le limitazioni al traffico privato delle targhe alterne. in molti hanno criticato la scelta definita «demenziale» delle targhe alterne nel giorno dello sciopero dei mezzi pubblici. Ma l’aria di Roma in questi giorni è irrespirabile e il Campidoglio non ha «potuto» rinviare il provvedimento disposto dal Commissario straordinario Tronca per non «violare una direttiva comunitario in tema di salute pubblica» con il rischio di dover procrastinare l’ordinanza il giorno dell’inaugurazione del Giubileo.
E dunque oggi si replica, questa volta a briglia sciolta saranno le targhe dispari. «Una vera follia» ha commentato il Codacons che, per lo sciopero di ieri aveva chiesto al prefetto di precettare gli autisti Atac che non lavoravano (la risposta di Gabrielli: non c’erano i presupposti per la precettazione). Sconcerto dalla Confesercenti: «l’ennesima dimostrazione di una città che sembra vivere alla giornatà senza una programmazione seria di interventi strutturali». Un atteggiamento miope che ignora «come le piccole e medie imprese del commercio e del terziario - ha sottolinea il presidente Walter Giammaria - non sono in grado di resistere a questa situazione».
Giammaria boccia il trasporto pubblico della Capitale « decisamente carente rispetto a quello delle altre capitali europee, non solo in periferia ma anche nel centro storico». Sottolinea «i tempi di attesa biblici alle fermate e, nel novanta per cento dei casi, senza alcuna informazione in tempi e orari di passaggio». Infine lancia il suo messaggio. «È necessario - conclude Giammaria - intraprendere una strada diversa. Chiediamo al commissario Tronca di istituire un Tavolo di confronto e proposte che metta in grado la città e le imprese di programmare, soprattutto con il Giubileo alle porte, le proprie attività con la serenità che pensiamo di meritare». Ma l’ennesimo venerdì di passione per la città capitolina ha dato fastidio anche a politici e parlamentari. « Sciopero e targhe alterne, Roma in tilt, accordo per Giubileo con grandi sindacati già vanificato. Chi ha sbagliato oggi permettendo caos?» twittava il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi. A tre giorni dall'inizio del Giubileonon è di buon auspicio.