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Pescara, 23/11/2024
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09/12/2015
Il Centro
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Aeroporto, 3 milioni a rischio. Foschi: subito il commissario «Solo così si potrà avviare un bando per la privatizzazione dello scalo». Dossier all'Enac, nuovi voli per Catania
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PESCARA Mentre dal prossimo martedì si aggiunge un collegamento bisettimanale per Catania con Air Vallée e Wizz Air si appresta a tagliare il 31 dicembre il volo (anch’esso bisettimanale) per Bucarest (Romania), lanciato e cresciuto male, la Saga – società regionale di gestione dell’aeroporto d’Abruzzo – segue con il fiato sospeso la vicenda dei 3 milioni di euro che le servono come il pane per poter cominciare ad abbattere il monte-debiti. I fondi sono stati destinati dalla Regione – unica azionista della Saga – come “aiuto al funzionamento dello scalo”, ma come lo è stato per gli altri, devono passare le “forche caudine” del governo e della commissione europea. Il rischio, come avvenuto in precedenza è che queste risorse urgenti siano scambiate di nuovo per aiuti di Stato, cosa severamente proibita dalla UE che ha già avuto modo di avviare procedure di infrazione e comminare severe sanzioni in altre realtà. Un rischio che è stato comunque deciso di affrontare dall’intero consiglio regionale (eccetto M5S) e malgrado gli uffici finanziari avessero aggiunto il parere negativo sulla effettiva disponibilità dei fondi. «La situazione è drammatica», sottolinea Armando Foschi membro dell'Associazione “Pescara - Mi piace” ed ex consigliere comunale: «Ormai la Saga del presidente Nicola Mattoscio non riesce a produrre utili, forse aumenta il numero dei passeggeri, ma, dopo aver chiuso il bilancio al 31 dicembre 2014 con una perdita di 7milioni 740mila euro, non ha mai presentato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e all'Enac un Piano industriale, con relativo Piano economico-finanziario, utile a dimostrare che comunque lo scalo è in grado di raggiungere l'equilibrio finanziario almeno in un triennio». La mancata presentazione del Piano Industriale può determinare l'esclusione degli aeroporti come quello abruzzese, dall'elenco dei 26 scali di interesse nazionale. «I tre milioni destinati alla Saga sono stati presi dal capitolo dell'imposta regionale Irpef sulle attività produttive, sulla base di una presunta maggiore entrata che però non è stata mai certificata dagli uffici finanziari», spiega Foschi, annunciando l’invio del dossier all'Enac (Aviazione civile): «E’ ora che intervenga e che la Saga sia commissariata. Solo così si potrà avviare un bando per la privatizzazione dello scalo, prima che venga declassato e faccia la fine di quello fallito a Rimini».
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