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Pescara, 23/11/2024
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Data: 09/12/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Riforma dei porti. L’Abruzzo è fuori (ma può rientrare). La Regione dovrà chiedere di essere inclusa in una delle 14 nuove Autorità. In testa l’ipotesi Civitavecchia

PESCARA Se il sistema portuale abruzzese vorrà far parte di una delle nuove autorità portuali previste dalla riforma in discussione in Parlamento (le cosiddette Autorità di sistema portuale, Adsp), dovrà farne richiesta esplicita al governo. Lo precisa il comma 4 dell’articolo 6-bis dello schema di decreto legislativo elaborato dal ministro Delrio: «Con riferimento ai porti regionali non ricadenti sotto l’amministrazione di alcuna Adsp, la Regione di appartenenza può chiedere la inclusione degli stessi nella circoscrizione territoriale di una Adsp». Dunque l’annunciata alleanza tra Ortona e Civitavecchia, e più in generale l’ipotesi di un passaggio del sistema portuale abruzzese all’interno del sistema Porti di Roma, non entra esplicitamente nella riforma come si era ipotizzato. Perché, si spiega, l’indicazione esplicita di adesione non rientrerebbe nella delega data dal Parlamento al Governo, e perché questa comporterebbe comunque un passaggio in Conferenza Stato Regioni. Si è scelto dunque di far decidere alla Regione se e con chi allearsi in vista del futuro assetto della portualità italiana. La riforma dovrebbe essere varata tra un paio di mesi e prevede 14 Autorità di sistema portuale: Mare ligure occidentale (Genova e Savona), Mare Ligure orientale (La Spezia e Marina di Carrara), Tirreno Settentrionale (Livorno e Piombino), Tirreno Centrale (Civitavecchia), Tirreno Centro-Meridionale (Napoli e Salerno), Tirreno Meridionale (Gioia Tauro), Mare di Sardegna (Cagliari e Olbia), Mare di Sicilia occidentale (Palermo), Mare di Sicilia orientale e dello Stretto di Messina (Messina, Catania e Augusta), Adriatico meridionale e Mar Ionio (Bari, Brindisi, Manfredonia e Taranto); Adriatico centrale (Ancona), Adriatico Centro-Settentrionale (Ravenna); Adriatico settentrionale (Venezia), Adriatico Orientale (Trieste). Dirimente dunque sarà l’iniziativa della Regione. Di alleanza con Citavecchia si è cominciato a parlare da un paio d’anni su impulso dei due consulenti del sindaco di Ortona per la portualità, Antonio Nervegna e Euclide Di Pretoro. Il progetto viene sostenuto dallo stesso presidente dell’Autorità portuale di Civitavecchia Pasqualino Monti, ed è ormai entrato nell’agenda del governo regionale. Per Civitavecchia l’alleanza con Ortona (o meglio con il sistema portuale Ortona-Pescara-Vasto secondo la visione del governatore Luciano D’Alfonso) sarebbe strategica per ridurre tempi e costi dei flussi commerciali ovest-est. Per la Regione, l’individuazione di Civitavecchia come alleato forte vorrebbe dire valorizzare al meglio centralità dell’Abruzzo sulla direttrice europea Spagna-Balcani. Tutto bene dunque? Non proprio. Ortona in particolare deve risolvere l’annoso problema dei fondali oggi insufficienti per accogliere navi di grandi dimensioni. Entro pochi giorni il Comune dovrebbe affidare i lavori di dragaggio, ma i tempi sono stretti, perché se i fondi non verranno impegnati entro il 31 dicembre si rischia di perderli. C’è poi il problema del collegamento con l’autostrada, i cui lavori sono iniziati ma sono stati poi interrotti per mancanza di soldi.

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