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Pescara, 23/11/2024
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09/12/2015
Il Centro
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La Legge di stabilità 2016 - Manovra, subito Sud e sicurezza. Tre fasce di credito d’imposta per le imprese del Meridione, in forse gli sgravi sulle assunzioni |
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ROMA La sicurezza, ad oggi, è la priorità delle priorità. Quindi le misure vanno messe in campo - e finanziate - tutte e subito, senza attendere il via libera Ue alle richieste di flessibilità che arriverà solo in primavera. Per questo il governo si starebbe orientando a portare nel 2016 il deficit dal 2,2% al 2,4%, senza portare in Parlamento, come ipotizzato inizialmente, un pacchetto di misure “in due tempi”, in parte vincolato (come era per l’anticipo Ires) all’ok di Bruxelles. Una scelta che sarebbe in linea con la posizione già annunciata dalla Francia ma che non è ancora definitiva e si sta studiando, fanno sapere dal Tesoro, insieme ad altre soluzioni che tengano insieme la necessità di far fronte a questa emergenza in tempi rapidi, con il rispetto delle leggi italiane e dei vincoli dati dal Parlamento ma anche delle decisioni che devono essere assunte in sede Ue. Sulle quali, si sottolinea, il governo resta fiducioso, visto che l’Italia ha le carte in regola e ha chiesto quello che poteva chiedere. Tecnicamente se si sceglierà di alzare ancora il deficit senza aspettare l'Europa il governo dovrà presentare una risoluzione al Parlamento, che potrebbe arrivare già nei prossimi giorni, in cui si comunica la variazione dei saldi rispetto all’ultima nota di aggiornamento al Def . Sul tavolo ancora diversi nodi da sciogliere, con riunioni continue tra maggioranza ed esecutivo, cui hanno partecipato anche il ministro Boschi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio De Vincenti. In dirittura di arrivo il “pacchetto Sud” che dovrebbe contenere tre fasce per il credito d’imposta per gli investimenti (20% per le piccole imprese, 15% per le medie e 10% per le grandi) con un tetto ancora in via di definizione. Ancora in dubbio invece l’innalzamento degli sgravi contributivi per le nuove assunzioni. E si lavora ancora anche sul fronte dei giochi, sul quale il sottosegretario dell’Economia Pier Paolo Baretta ha garantito la «disponibilità» a partire dalle linee guida dettate dal Parlamento, a partire da una «drastica riduzione della pubblicità». Ancora in stand-by invece l’intero capitolo banche, in attesa dell’audizione del ministro Pier Carlo Padoan. La direzione dovrebbe essere quella della creazione del fondo di solidarietà per chi deteneva obbligazioni subordinate - una scelta «umanitaria» ha spiegato il titolare dell’Economia - che niente ha a che vedere con i salvataggi dei 4 istituti. Mentre in particolare dal fronte Pd sale il pressing perché si studi una qualche forma di tutela anche per gli azionisti.
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