CHIETI Patto a tre per la rinascita di Chieti. Umberto Di Primio e Carmine Di Ilio collaborano con Roberto Di Vincenzo. Il sindaco e il rettore dell’Università D’Annunzio hanno deciso di sposare i progetti che la Camera di Commercio sta per mettere in campo. Progetti oggi vitali per Chieti. Le priorità sono l’apertura del tunnel e dell’ascensore di Largo Barbella, l’apertura di un Caffè Letterario a piano terreno della Camera di Commercio, e ancora: riportare nella città alta, cioè nell’ex caserma Bucciante, una consistente fetta di studenti universitari e aiutare il commercio finanziando l’apertura di nuovi negozi. Si tratta di veri e propri investimenti per rilanciare il centro storico all’indomani della debacle di punti fermi, certezze come la Carichieti e la sua Fondazione. E alla vigilia della fusione tra gli enti camerali di Chieti e Pescara. E’ stato chiaro Di Vincenzo, presidente della Camera di Comercio di Chieti, nell’intervista al Centro di qualche giorno fa. Il suo obiettivo è quello di ridare orgoglio, spessore, attrazione e potere contrattuale alla nostra città, andando oltre ogni tipo di campanilismo, ora solo dannoso, e in modo che la fusione tra le due camere di commercio avvenga alla pari. Anzi, per Di Vincenzo, Chieti avrà il predominio dei numeri sia dei consiglieri sia delle aziende associate. Ma è una sorta di ultima spiaggia per una città che rischia di morire. Ed è un’occasione che Comune e Ateneo non si lasciano sfuggire. Ecco come il sindaco e il rettore hanno accolto l’idea, non visionaria ma concreta, di Di Vincenzo Jr, figlio del compianto Dino Di Vincenzo, l’imprenditore che seppe attrarre grandi finanziamenti per l’area metropolitana Chieti-Pescara. «Roberto Di Vincenzo vuole colmare un vuoto. Ma lui va anche oltre perché la Camera di Commercio intende fare investimenti concreti per Chieti», dichiara Di Primio. «Ci siamo incontrati subito dopo la mia rielezione. Tra me e lui c’è una buona sinergia. Sono d’accordo con l’obiettivo di guardare alla fusione tra le due camere di commercio con Chieti protagonista in tutti i sensi. E’ mia intenzione portare nel 2017 in città l’Assemblea nazionale dell’Anci. Significa che nella sede della Camera di Commercio di Madonna delle Piane arriveranno qualcosa come 6mila sindaci. Di Vincenzo vuole valorizzare il centro storico con tre progetti che mi vedono promotore al suo fianco: l’apertura del tunnel, la creazione di un percorso culturale dalla Civitella a Villa Frigerj, grazie alla collaborazione della Sovrintendenza, e l’apertura di un luogo di cultura ed eventi gastronomici in piazza Vico. Li approvo, il Comune c’è». E non è il solo perché anche Di Ilio dice: «Collaborazione totale da parte dell’Università. Ho già parlato con Roberto Di Vincenzo che ha la capacità di radunare figure istituzionali, di farle sedere intorno a un tavolo per farle dialogare. Io, come rettore, sono tra quelli che hanno voluto che l’Ateneo acquisisse una buona parte dell’ex caserma Bucciante, alla villa comunale, dove possiamo portare attività accademiche istituzionali, anche se occorre risolvere prima il collegamento tra la parte bassa e quella alta della città». Il rettore dice di avere «molte idee» come quella di utilizzare l’ex Bucciante per la terza missione o per i post spin off. Ma non anticipa nulla perché c’è prima un ostacolo importante da superare. L’appuntamento è il Cda d’Ateneo di lunedì che, per la prima volta, mette all’ordine del giorno il bilancio patrimoniale della D’Annunzio. Ed è meglio non vendere la pelle dell’orso prima che questi sia stato catturato e ucciso