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Pescara, 23/11/2024
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11/12/2015
Chieti today
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Autobus contro garage vicino piazza San Giustino: quel terminal non è sicuro. Via Herio, residenti contro il terminal: "Siamo schiavi degli autobus, sono sempre in moto e nessuno rispetta l'ordinanza" |
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L'autobus schiantatosi in retromarcia contro un'officina a poche decine di metri da piazza San Giustino, riporta all'attenzione i problemi di sicurezza di Largo Cavallerizza/via Asinio Herio, dove ogni giorno sostano e partono tantissimi autobus urbani ed extraurbani. La Fit Cisl Chieti oggi torna a chiedere interventi immediati in considerazione del fatto che mancano le minime condizioni di sicurezza nei terminal sia per i lavoratori che, soprattutto, per i passeggeri.
"L’episodio di ieri ha confermato ancora una volta quanto abbiamo più volte segnalato ovvero le precarie condizioni di sicurezza nei terminal bus” dichiarano dalla segreteria provinciale Mario Faieta e Domenico Di Fabrizio "Largo Cavallerizza - ribadiscono - non è un terminal idoneo per due motivi: da un lato perché è in pendenza e dall’altro a causa delle criticità dovute al fatto che, nonostante il divieto di transito a tutti i mezzi eccetto gli autobus, quotidianamente continuino a circolare e sostare indisturbate auto e moto. E’ evidente come non vengano espletati i dovuti controlli da parte degli organi competenti".
A seguito dell'incidente di mercoledì alcuni passeggeri che erano a bordo del pullman Chieti-Pescara hanno riportato alcune contusioni e leggere ferite, ma poteva andare molto peggio.
“Esprimiamo piena solidarietà al collega coinvolto nell’incidente a Largo Cavallerizza in occasione del quale ha mostrato alta professionalità ed esperienza" aggiungono Faieta e Di Fabrizio.
Con il terminal sia cresciuto a dismisura negli anni, proprio accanto del centro storico, convivono anche i residenti di via Herio che tpiù volte hanno protestato contro il mancato rispetto dell'ordinanza che vietava di tenere il motore dei mezzi acceso durante le soste.
Via Herio, residenti contro il terminal: "Siamo schiavi degli autobus" Cresciuto a dismisura il terminal bus, a pochi passi da piazza San Giustino. Gli autobus sono sempre in moto e nessuno rispetta l'ordinanza
Autobus a farsi largo tra la gente, manovre azzardate, auto in sosta vietata e tanto tanto smog. Il Far West comincia di buonora sotto gli occhi e le finestre dei residenti di via Arcivescovado che si affacciano su via Asinio Herio. Qui è cresciuto a dismisura negli anni quello che è oggi a tutti gli effetti un terminal bus, a pochi passi dalla cattedrale di San Giustino.
Dai tre condomini interessati ci raccontano una convivenza poco salutare con i mezzi pubblici: l’inquinamento atmosferico e acustico impedisce alle famiglie di aprire liberamente la finestra o stendere il bucato e quando un autobus si mette in moto i palazzi vibrano.
Una situazione che va avanti da vent’anni, ma di recente è divenuta insostenibile. Perché all’aumento di utenti, corse e traffico nel tempo non è corrisposta un’adeguata organizzazione della viabilità. I cittadini hanno provato più volte ad alzare la voce e a organizzare proteste.
Un passo c’è stato, a novembre scorso, quando il Comune di Chieti ha emesso un’ordinanza, che tra l’altro recita quanto già previsto dal codice della strada, e cioè che durante la sosta gli autisti sono obbligati a spegnere i motori. Nessuno lo fa. Dal comando di polizia municipale, consapevoli di ciò, hanno provveduto a inviare due volte la stessa ordinanza (la numero 147 del 30 ottobre 2012) a tutte le società di trasporto pubblico locali. “Ma quando siamo andati a controllare tutti rispettavano il divieto” spiega la comandante Di Giovanni, che adesso promette controlli serrati e sanzioni.
“Siamo schiavi degli autisti e stufi di questa situazione” lamentano intanto i residenti di via Arcivescovado. Dopo varie petizioni non andate a buon fine, adesso si pensa alla costituzione di un comitato. Si invoca il diritto alla salute. “Questo parcheggio è incivile – tuonano – non ne possiamo più. Nei prossimi giorni andremo alla motorizzazione civile per capire chi ha autorizzato tutto questo”.
I cittadini chiedono al sindaco di far rispettare l’ordinanza che vieta di tenere i motori accesi e di spostare il terminal in largo Cavallerizza, dietro al tribunale: un’ipotesi che non convince l’amministrazione poiché in questo modo diminuirebbero sensibilmente i parcheggi.
E allora la soluzione più ovvia è trasferire il capolinea al terminal di via Gran Sasso, più adatto coi suoi spazi ad accogliere i pendolari in attesa, i mezzi in sosta e a tenere gli scarichi lontano dai balconi. Forse sarebbe possibile se la scala mobile funzionasse tutti i giorni dell’anno.
I residenti intendono andare avanti e dicono di voler contattare Striscia la Notizia o Le Iene, tra l’altro già salite sul colle in passato, e sempre per “questioni di trasporto pubblico”.
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