L'AQUILA Era un emendamento atteso e soprattutto auspicato, perché la mole del debito regionale (538 milioni di euro) era difficile da smaltire in soli sette anni. Ma alla fine il pressing di Paolo Tancredi, relatore alla Camera per la legge di stabilità, ha avuto i suoi effetti: l'Abruzzo potrà spalmare in dieci anni la somma dovuta. La rata di ammortamento passa dagli oltre 60 milioni di euro previsti a 43. Certo ci sono le somme aggiuntive da accumulare per fare fronte al fondo per le perdite delle partecipate, ma l'emendamento permetterà all'Abruzzo di costruire un bilancio più solido. «E garantirà la destinazione di maggiori risorse», spiega Tancredi. «Quando c'è in gioco un futuro migliore per gli abruzzesi, il Ncd è sempre presente» aggiunge la senatrice Federica Chiavaroli che al collega di partito aveva passato il testimone alla Camera come relatore della Finanziaria. Un «pubblico ringraziamento per l'attaccamento alla comunità abruzzese dei due parlamentari», in particolare a Tancredi, viene dall'assessore al Bilancio Silvio Paolucci: «Con l’ammortamento diluito potremo strutturare per la prima volta un bilancio in equilibrio in Abruzzo». Anche il deputato Pd Antonio Castricone ha ringraziato Tancredi, oltre a sottolineare il proprio ruolo.
MUTUOPaolucci, però, non cambia linea: l'accensione, ovvero il rinnovo, del mutuo da 100 milioni per abbattere la mole del debito e portarlo da 538 a 438 milioni, resta all'ordine del giorno della seduta consiliare di martedì. «E' assolutamente necessario -spiega- I circa 20 milioni che recuperiamo dalla dilazione di pagamento ci consentono di mettere in sicurezza il bilancio e maggiore possibilità di movimento, ma non di rinunciare al mutuo». Un prestito che costerà per trenta anni circa sei milioni all'anno di rata, quattro come interessi passivi. Il dibattito all'Emiciclo sarà serrato: sul mutuo l'opposizione aveva già alzato le barricate prima, quando il ricorso ad un ulteriore indebitamento sembrava inevitabile.