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Pescara, 23/11/2024
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Data: 13/12/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
D’Alessandro il fedelissimo lancia la sfida a D’Alfonso «Dalla risposta che mi darà sulla City deciderò se sostenerlo o meno»

L’AQUILA «Dalla risposta di Luciano D’Alfonso all’interrogazione che gli rivolgerò in aula si lega il mio giudizio di valore su di lui: sentirò quello che dice e poi deciderò se continuare a sostenerlo o meno». Solite dichiarazioni da sbadiglio, se appartenessero a qualche ribelle del centrosinistra, ma che destano scalpore perché a pronunciarle è invece Camillo D’Alessandro, consigliere regionale Pd e coordinatore politico della maggioranza e, fino al rimpasto di settembre, sottosegretario alla presidenza della giunta, insomma il braccio destro dalfonsiano.
L’INTERROGAZIONE Nella seduta di dopodomani del consiglio è lui il firmatario di un’interrogazione al governatore sul tema «attribuzioni deleghe agli assessori regionali », fatto già di per sé insolito, ma il cui esito potrebbe avere effetti imprevedibili. Oggetti del contendere, l’assessorato alle Politiche patrimoniali, passato da Silvio Paolucci al governatore stesso nell’ambito del rimescolamento delle deleghe, e la famigerata City di Pescara, il mega complesso immobiliare che la Regione potrebbe acquistare al costo di 42 milioni di euro, sul quale c’è anche un’inchiesta giudiziaria in corso. «Nei giorni del rimpasto -spiega D’Alessandro- un blog ha sollevato un dubbio, poi rimbalzato sul web e sui social: la motivazione per cui D’Alfonso non ha riattribuito la delega al Patrimonio a Paolucci sarebbe per un qualche interesse sulla City, non definito o definibile, visto che, è stato scritto, l’assessore storceva il naso sull’operazione a differenza del presidente ».
ROTTURA O NO? Di qui l’interrogazione, «chiedo a D’Alfonso se è vero che voglia far guadagnare qualcosa alla City e, se non è vero, cosa intenda fare per tutelare l’ente che governa, visto che è stato accusato di compiegare i suoi poteri ad altri interessi». Non ha voluto parlarne a quattr’occhi perché «deve rispondere pubblicamente, in aula e verbalizzato ». La rottura, comunque, appare difficile, visto che domani, il giorno prima dell’attesa seduta, interrogante e interrogato siederanno fianco a fianco in conferenza stampa per annunciare «importanti novità sul porto di Ortona».

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