Magari le cose stanno davvero come dice lui e non ci sono ambizioni a poltrone e incarichi e neppure c’è l’intenzione di oscurare qualche collega di partito dietro la kermesse dell’altra sera. Fatto è che con “Riparti Pescara” Lorenzo Sospiri ha richiamato sotto il tendone del Parco Kidland almeno trecento persone. All’appello, per Forza Italia, mancavano solo il coordinatore regionale Nazario Pagano e quello provinciale Carlo Masci e qualcosa vorrà pur dire. E hai voglia a dire che l’evento era volutamente spoglio di bandiere e senza sigle di partito, che tutto si è svolto in nome di #Pescaraprima.
La verità è che il centrodestra si sta riorganizzando per un rilancio dell’azione politica e prima ancora che Forza Italia si decida a rinnovare organismi e vertici Lorenzo Sospiri ha spiazzato tutti giocando d’anticipo: ha unito a sé la squadra di fedelissimi - leggi Marcello Antonelli, Vincenzo D’Incecco e Fabrizio Rapposelli - e ha annunciato una politica di rinnovamento e insieme di rottamazione. «Avanti i giovani, avanti chi ha forza, idee ed entusiasmo» ha detto Sospiri, «sono pronto a rottamare anche me stesso se questo servirà a liberare nuove energie».
Guai a chiedergli se sta lavorando per una candidatura a sindaco: «Devo prima risolvere un’ultima grana giudiziaria - fa lui -. No, quella della Soget neppure la considero (si legga articolo a destra, ndr), parlo della coda di Rifiutopoli. Poi credo che punterei alla Camera». Ma la camera più bella, e Sospiri lo sa, può essere proprio quella oggi occupata da Alessandrini al primo piano di Palazzo di città. Un Alessandrini che il popolo di centrodestra riunito l’altra sera vuole rimandare a casa: «Oggi il sindaco è in minoranza in città, vuoi perché governare non è facile e spesso rende impopolari, lo abbiamo visto con il nostro Luigi Mascia; sia perché Alessandrini, in privato un’ottima persona, non ha la stoffa per quel ruolo: lo vedo arrancare, sostenuto da un D’Alfonso capace di spostare l’attenzione e le risorse con una serie di proposte, dall’ex Cofa al Ponte del cielo, al Michetti, fino allo stadio. Ma non è che D’Alfonso possa sempre surrogare il primo cittadino. Lo confesso - dice Sospiri - sono fortemente preoccupato per Pescara, città che vedo in difficoltà nei suoi fondamenti economici, l’imprenditoria è ferma, serve ridare speranza. Se Alessandrini ha qualche buona proposta, che la porti subito in consiglio comunale e saremo pronti a sostenerla».
PIU’ SVILUPPO, MENO TASSE
Più sicurezza e sviluppo, meno tasse: questi i fondamenti da cui Sospiri e i suoi intendono ripartire. Imbarcando da subito, stavolta, alleati preziosi come Guerino Testa: «Le divisioni interne hanno fatto sì che l’ultima volta non abbiamo neppure giocato la nostra partita elettorale e i primi ad essere pentiti per questo sono Luigi e Guerino» dice con amarezza.
«Uniti si vince» è il refrain che Sospiri ribadisce, sempre che Forza Italia sappia superare la crisi e ritrovarsi compatta con gli alleati. «Va rifondata l’area alternativa al Pd e dobbiamo sfruttare questo tempo per farlo. Voglio essere di stimolo per un centrodestra che deve però liberarsi del complesso di inferiorità nei confronti del centrosinistra» spiega ancora il capogruppo regionale forzista, annunciando un evento al mese per il 2016, a cominciare dalla commemorazione di zio Nino, l’onorevole Sospiri, a dieci anni dalla scomparsa il prossimo gennaio.