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Data: 13/12/2015
Testata giornalistica: Il Tempo
I Renzi in affari col capo di Banca Etruria. I genitori del premier in società col presidente pre-commissariamento E nella dichiarazione obbligatoria a Palazzo Chigi il «dettaglio» non c’è

Andiamo con ordine. Nella dichiarazione dei redditi consegnata nel 2015 i genitori di Matteo Renzi denunciano che nessuna variazione è intervenuta nella loro situazione patrimoniale. Ma così non sembra. Perché in realtà nel 2014 Tiziano Renzi aveva rilevato il 40 per cento di una società, la Party srl, della quale la moglie è diventata amministratore unico. Gli altri soci sono sono Creazioni Focardi (Gucci Firenze, 20%) e Nikila Invest (40%). Bisogna fare attenzione a quest’ultima società perché è in questo intreccio che entra in gioco l’ex presidente di Banca Etruria, rimasto in carica fino al commissariamento della banca.

Ma che cosa è Nikila Invest? È l’azienda che ha rilevato il vecchio teatro comunale di corso Italia a Firenze, attraverso una triangolazione. Il Comune, quando sindaco era proprio Matteo Renzi, lo aveva messo in vendita a 44,5 milioni e a comprarlo era stata la Cassa depositi e prestiti per 23 milioni e mezzo. A sua volta la Cassa, nel settembre del 2015, lo ha rivenduto a Nikila (nel frattempo diventata socia di papà Renzi) per 25 milioni.

Qualche mese prima c’era stato però un altro cambio di scena: il 4 marzo Nikila Invest insieme ad altri soci si presenta dal notaio Rita Abbate di Reggello, un paese in provincia di Firenze, e fonda una nuova società: la Egnazia Shopping Mall, di cui fanno parte due società panamensi (Torrado Holdings inc che ha il 23% e Tressel Overseas sa che ha l’11%) ma anche due aziende che fanno riferimento proprio a Lorenzo Rosi: la Castelnuovese società cooperativa con il 5% e Syntagma srl che ha l’11%. Inoltre c’è una quota diretta di Andrea Bacci (7%), manager che Renzi figlio aveva voluto in partecipate del comune di Firenze, e una quota di Mora real estate di Roma. E chi è l’amministratore unico della società? Proprio Lorenzo Rosi. Il quale chiama ad assistere la società nel business la Party srl dei genitori di Renzi, che per altro come la Egnazia ha la Nikila come socia principale. Tra le pieghe di questi intrecci emerge anche un altro fatto, l’apparente conflitto d’interesse per la concessione di finanziamenti milionari di Banca Etruria alla cooperativa di costruzioni La Castelnuovese di San Giovanni Val d’Arno, di cui Rosi è stato presidente fino a luglio 2014.

Ma gli affari sono affari e la Egnazia – società di collegamento tra i genitori di Matteo Renzi e l’ex presidente di Banca Etruria – da un paio di mesi avrebbe iniziato a occuparsi della costruzione di due nuovi grossi centri commerciali a Fasano in Puglia e a Genova. Due colossi «figli» di The Mall, grosso centro commerciale di Firenze.

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