L’AQUILA E' un colpo a sorpresa che potrebbe affondare il progetto Ombrina: ieri, quando le speranze sembravano perse, i relatori di maggioranza della legge di stabilità hanno trasmesso alla commissione Bilancio della Camera l'emendamento già proposto dalle opposizioni (e bocciato in prima istanza) sul limite a 12 miglia dalla costa delle ricerche di idrocarburi in mare. Le trivelle della Rockhopper potrebbero essere fermate in extremis. «Venendo dai relatori di maggioranza ed essendo noi delle minoranze d'accordo -spiega Gianni Melilla (Sel)- stanotte o domani (oggi; ndr) l’emendamento potrebbe essere approvato. Si tratterebbe di una vittoria storica di chi ha sempre creduto nella necessità di salvaguardare il mare e le attività economiche legate a turismo, pesca e balneazione contro progetti irrazionali economicamente e pericolosi per mare e costa». «In questi casi il condizionale è d'obbligo, e con questa maggioranza c'è sempre da aspettarsi il peggio -aggiunge Gianluca Vacca (M5S)- L'emendamento lascia intravedere però un esito positivo». Festeggia il comitato No Ombrina: «Le mobilitazioni dell'ultimo anno stanno costringendo il governo ad una marcia indietro che può segnare una prima vittoria dei cittadini sui petrolieri». Ed ecco il governatore Luciano D’Alfonso: «Il 9 dicembre, in un incontro con Assomineraria a Pescara, dissi: ”Dicembre non sarà un mese neutro per l'Abruzzo sul fronte delle trivellazioni petrolifere”. Ora si capisce a cosa mi riferivo. Raccogliamo i frutti dell’intesa con le altre Regioni, e dell'attenzione riservataci dal governo».
AUTORIZZAZIONI L'emendamento prevede il ripristino del divieto di ricerche entro le 12 miglia, fatte salve le autorizzazioni già concesse, e la Rockhopper ancora non ce l'ha. Nell'emendamento del governo vengono abrogate anche norme relative allo Sblocca Italia, tra cui la previsione di strategicità per le attività petrolifere.