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Data: 15/12/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Banca Etruria, spunta il conflitto di interessi. Terza inchiesta sugli ex vertici. Codacons contro Consob e Bankitalia. Draghi sul “caso italiano”: «Smaltire velocemente i prestiti deteriorati»

ROMA Le inchieste sulle banche coinvolte nel crac e salvate dal governo si allargano a macchia d’olio. Il presidente della Bce, Mario Draghi, interviene sul caso italiano insistendo sulla necessità di «smaltire velocemente i prestiti deteriorati». Il Senato assicura l’imminenza di una commissione d’inchiesta per valutare se i risparmiatori sono stati raggirati. Mentre il Codacons punta il dito contro Bankitalia e Consob, perché «nel 2013 già sapevano dei rischi corsi dagli investitori di Carife» (proprio Consob aveva chiesto chiarimenti «in merito all’attività di vigilanza e tutela del risparmio relativamente all’aumento di capitale per 150 milioni di euro avvenuto nel 2011»), e annuncia che oggi presenterà un esposto alla procura di Arezzo contro Banca Etruria. Sul fronte banche dunque, che si porta dietro tutte le sue ricadute, politiche, giudiziarie e sociali, si continua a concentrare l’attenzione generale. Solo su Banca Etruria, le indagini aperte sono arrivate a quota tre. L’ultima non sarebbe legata al fallimento. Piuttosto si tratterebbe di un conflitto d’interessi che ha avuto origine dalla relazione della Banca d’Italia circa il commissariamento di Banca Etruria nel febbraio 2015. Intanto si indaga sugli altri due filoni. Il primo sull’ostacolo alla vigilanza, che risale al marzo 2014 e nasce dalla relazione degli ispettori della Banca d’Italia del 2013 e il terzo sulle false fatturazioni datato primavera 2014. Mentre gli altri guai giudiziari in arrivo hanno a che fare con una serie di esposti dei consumatori che chiedono alla magistratura di verificare se per gli istituti di credito coinvolti si possano profilare i reati di truffa e appropriazione indebita. Oltre al Codacons che oggi si presenterà davanti ai pm aretini, Federcosumatori ha in programma di fare lo stesso a Roma e Milano. E nel giorno in cui Fitch (l’agenzia internazionale di valutazione del credito e rating) afferma che l’ammontare dei crediti deteriorati italiani ha raggiunto i 200 miliardi a fine settembre e «continua a pesare in modo importante sulla profittabilità del settore», il governatore Draghi ribadisce che «creare le condizioni per un rapido smaltimento dei prestiti deteriorati deve essere parte delle misure di politica economica». Il capo della Banca centrale europea ha poi richiamato la politica a dare «concretezza all’agenda riformatrice», perché le «riforme strutturali sono parte essenziale della questione». E senza di queste, sottolinea Draghi, la politica monetaria della Bce, da sola, non è sufficiente ad assicurare il rilancio dell’Eurozona. Infine, il fronte politico, con il Senato che accelera sulla commissione d’inchiesta sul sistema bancario. Il provvedimento, presentato dal senatore del Pd Andrea Marcucci, sarà assegnato a giorni alla commissione Finanze. Compito della commissione, secondo il testo presentato, sarà quello di indagherà sul dissesto delle Casse di risparmio di Ferrara, Marche, Etruria, Lazio e Chieti, ma avrà anche poteri ispettivi sull’intero sistema bancario italiano. «Abbiamo scelto la strada dell’organo monocamerale, proprio per avere tempi rapidissimi di costituzione» spiega Marcucci. Al Senato, però, c’è anche chi lavora per istituire una commissione d’inchiesta bicamerale, che potrebbe anche operare con i poteri dell’autorità giudiziaria.

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