La sintesi secondo l’amministrazione comunale è la seguente: «Puzza ma non inquina». Spiegazione che basterà ad evitare conseguenze giudiziarie ai presunti responsabili ma non può voler dire che i pescaresi siano condannati a respirare l’aria maleodorante che da qualche giorno si avverte in città. Diverse sono state le segnalazioni arrivate dai cittadini e anche da Armando Foschi, dell’associazione Pescara - Mi piace. Soprattutto nella zona del fiume, su ponte d’Annunzio e ponte Risorgimento i disagi sono stati notevoli. Impossibile stare all’aperto nella zona dei locali del centro storico. Chi ha buon naso ha puntato il dito contro il sansificio la cui ciminiera fuma in continuazione da giorni. Il vice sindaco Enzo Del Vecchio ha avviato accertamenti insieme con l’assessora all’ambiente Paola Marchegiani e almeno sul piano della salute da loro sono arrivate rassicurazioni: «L’odore acre, stando ai rilievi dell’Arta, è prodotto dal processo di estrazione dei polifenoli e materiale organico dalla sansa, effettuato in alcuni periodi dell’anno dal sansificio che si trova all’ingresso della città, le cui emissioni non comportano inquinamento e danno per la salute dei cittadini». Allo stabilimento sono andati ieri anche agenti della polizia municipale per un controllo amministrativo: non sono stati i primi a farlo e comunque non avrebbero riscontrato irregolarità. Non è la prima volta che in città si avverte quest’odore acre e questo spiega i vari controlli che Forestale e altre divise hanno effettuato al sansificio, senza che siano stati presi provvedimenti. A Treglio il sindaco ha provato a fermare l’attività del sansificio, subito riabilitata dal Tar. «Il punto è che uno stabilimento del genere non può più stare in città» ha commentato Del Vecchio.