ROMA Milano blocca le automobili per tre giorni, Roma per due. L’assedio delle polveri sottili non si allenterà fino a Capodanno e costringe i comuni a prendere decisioni impopolari. Un mese ininterrotto di inquinamento sta mettendo a rischio la salute dei cittadini. Le misure emergenziali come il blocco del traffico avranno un’utilità limitata se non arriveranno pioggia e vento a pulire l’aria, ma non fare nulla sarebbe ancora più inefficace.
MORTI Anche perché c’è un report, compilato martedì dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio, che conferma: con l’inquinamento muoiono più persone. Ogni giorno. Gli esperti hanno analizzato i dati di Frosinone, la città più inquinata d’Italia, nel periodo 29 novembre-20 dicembre. E hanno concluso: «Il calcolo dei decessi attribuibili all’inquinamento atmosferico in questo periodo porta a stimare in 4-6 decessi in eccesso nell’area di Frosinone in questo breve periodo». Questi dati, secondo gli esperti, proiettati su Roma, fanno ipotizzare nelle ultime tre settimane venti morti che non ci sarebbero state senza livelli così alti di polveri sottili.
RICETTE Di fronte a questi numeri, le città sono costrette a intervenire. Milano ha scelto la cura più pesante: lo stop della circolazione dei veicoli privati per lunedì 28, martedì 29 e mercoledì 30 dicembre dalle 10 alle 16. «In giunta, oltre ad aver deciso la proroga degli sconti per l'utilizzo dei mezzi pubblici - ha spiegato l'assessore all'Ambiente Pierfrancesco Maran -, abbiamo ritenuto di assumere questa ulteriore misura a tutela della salute dei nostri concittadini». Francesco Paolo Tronca, commissario di Roma Capitale, a Milano è stato prefetto per più di due anni e seguirà l’esempio del capoluogo lombardo. In un primo momento si era ipotizzato un blocco totale del traffico a Roma già domenica 27, ma visto che le previsioni sono molto negative la decisione su cui si sta riflettendo in queste ore in Campidoglio è più pesante: blocco totale del traffico lunedì 28 e martedì 29. La logica è molto semplice: le targhe alterne si sono rivelate inefficaci, fermare le auto in un giorno festivo, quando comunque la circolazione è già ridotta, rischierebbe di rivelarsi un brodino. Dunque, meglio puntare su una scelta simile a quella di Milano, ma limitandosi a due giorni di blocco. Anche Roma, in coincidenza dello stop alle auto, vuole incentivare l’uso del trasporto pubblico. Così, come già era stato ventilato nei giorni scorsi, bus e metro non saranno gratuiti, ma quasi: si potrà usare per tutto il giorno i mezzi pubblici con un unico biglietto da 1,5 euro. Il problema è che questa iniziativa, secondo i primi calcoli, costerà due milioni di euro, e dunque in queste ore Tronca si sta consultando con il Governo, anche alla luce delle promesse del Ministero dell’Ambiente di finanziare l’incentivazione del trasporto pubblico. Ma la situazione è così drammatica a Roma, dove è stato anche posto il limite di 18 gradi per le temperature dei riscaldamenti? In numeri assoluti no, perché i giorni in cui le centraline hanno superato i limiti di legge nel 2015 sono stati 56, di meno di quanto avveniva dieci anni fa o di quelli registrati a Milano. Però dal 28 novembre è iniziata una striscia di sforamenti ininterrotta e anche martedì (malgrado le targhe alterne) dieci centraline hanno registrato valori molto alti delle polveri sottili, con il record a Cinecittà di 88 microgrammi per metro cubo (il limite di legge è 50). Ma a spaventare sono le previsioni: secondo l’Arpa la cappa di smog sarà costante anche il 27 dicembre e fino a Capodanno non ci sarà pioggia. L’emergenza è ovunque. Frosinone sta pensando a bus gratuiti e a limitazioni del traffico privato anche nei giorni feriali; Torino ricorrerà al biglietto giornaliero per bus e metro come quello di Roma e Milano; a Palermo è stata ampliata l’isola pedonale; stop alle auto più inquinanti a Ferrara. In Lombardia la Regione ha invitato i comuni a limitare i fuochi artificiali per Capodanno per ridurre le fonti di immissioni di gas nell’aria. Basterà? Nicola Pirrone, direttore dell’Istituto sull’Inquinamento atmosferico del Cnr: «Gli amministratori delle città, presi dalla disperazione, hanno disposto misure non adeguate contro lo smog. Il problema è complesso e occorrono anni per risolverlo».