A Natale solo mezza giornata di lavoro, a Capodanno il rischio che in molti si diano malati, lasciando a piedi i reduci del concertone. A Roma la metropolitana continua a viaggiare sui binari della precarietà e dei servizi incerti. Bisogna fare un passo indietro di due giorni e ad arrivare a Natale. Quando la metro hanno chiuso dalle 13 in poi, con la città assediata dalle polveri sottili. La scelta di Atac, avallata dal Campidoglio, non è passata inosservata. Soprattutto ai romani ma anche ai turisti e ai pellegrini che all’ora di pranzo hanno fatto i conti con la sorpresa. Niente di nuovo: è scritto nero su bianco nel contratto di servizio di Atac che la metro il 25 lavori a mezzo servizio. Ma visto il clima, in tutti i sensi, che si respira nella Capitale che ospita il Giubileo e anche una bella dose di smog sopra ai livelli consentiti da 30 giorni non è mancata la polemica. Discorso quasi analogo per chi in alternativa voleva prendere un bus o ad, esempio, la Roma-Lido ferma sempre dalle 13.30. C’è stata anche una lunga pausa per gli autobus che dalle 13 alle 16,30 non hanno circolato in tutta la città. Inevitabile l’ironia dei social («Entriamo nel futuro... a piedi! Fermate la metro a Natale. Lavorate evidentemente troppo per non poter fare turni?»). Ma anche le critiche piovute sul Campidoglio. Tanto che il commissario Tronca ha fatto trapelare l’intenzione di voler cambiare il contratto di servizio di Atac che il Comune discuterà il prossimo aprile.
IL CONTRATTO
Tra le nuove clausole l’obbligo di far viaggiare la metropolitana per tutta la giornata del 25 dicembre, come accade d’altronde a Milano e nelle principali città europee. Sempre per il prossimo aprile l’Atac è pronta ad assumere 40 nuovi macchinisti che in queste settimane stanno facendo i corsi di formazione al ministero dei Trasporti.
Ma intanto bisogna trovare una soluzione per Capodanno. Domani, a 3 giorni da San Silvestro, torna a riunirsi il tavolo sindacale per trovare un’intesa sul bonus da erogare ai macchinisti che lavoreranno l’ultimo dell’anno. In azienda il clima è teso, perché continuano ad arrivare in massa, richieste di congedo parentale, permessi 104 e prenotazioni di donazione del sangue. Tutti per il 31 dicembre. Tanto che si sta lavorando a un piano per rifiutare le ferie ad almeno 50 conducenti, da mettere in servizio a Capodanno. Ma si temono comunque assenze per malattia. Ecco perché sono già state allertate le Asl per le visite fiscali.