A Natale le tre linee della metropolitana si sono fermate alle 13 e sono state riaperte solo ieri. Qualcuno avrà pensato: «Poco male, prenderò l’autobus». E invece no. Anche i bus hanno smesso di circolare, sempre dalle 13, per ripartire solo alle 16,30. I romani e migliaia di turisti che volevano spostarsi in città sono stati costretti a prendere l’auto o il taxi. Un bel regalo nell’anno del Giubileo e in piena emergenza smog, mentre il Campidoglio quasi ogni settimana stabilisce due giorni di circolazione a targhe alterne e invita tutti a utilizzare i mezzi pubblici. Mezzi che, come abbiamo visto, invece, restano fermi al capolinea.
Un paradosso tutto romano che ha fatto esplodere di rabbia la città. Su Twitter e su Facebook in poche ore sono apparsi migliaia di post di questo tenore: «Entriamo nel futuro... a piedi! Fermate la metro a Natale. Lavorate evidentemente troppo per non poter fare turni?». A far infuriare ancora di più i cittadini è stato il fatto che nelle stesse ore a Milano (l’altra città oppressa dallo smog dove fino a pochi mesi fa viveva il commissario romano Francesco Paolo Tronca) la metropolitana è rimasta aperta. Non a caso si potevano leggere commenti di questo tipo: «A Roma per combattere l’inquinamento chiudono la metro, così tutti vanno in auto, che città allo sbando». Tra l’altro, la prima corsa è partita alle 8 del mattino. I tanti lavoratori in servizio nonostante le festività, quindi, non sono potuti andare in ufficio utilizzando la metropolitana. Così come i cinquantamila pellegrini e fedeli che si sono recati a San Pietro per la Messa di Natale. Anche le tre ferrovie gestite dall’Atac hanno osservato lo stop festivo. La tratta urbana della Roma-Viterbo dalle 12.30, la Roma-Lido dalle 13.30 e la Termini-Centocelle dalle 14.
A onor del vero bisogna ricordare che anche l’anno scorso la metropolitana della Capitale aveva seguito gli stessi orari: stop alle 21 del 24 dicembre, corse garantite fino alle 13 del 25 e poi tutti a mangiare con parenti e amici. Anche gli autobus si erano fermati dalle 13 alle 16.30. Un’abitudine consolidata nel tempo che non aveva mai fatto insorgere in questo modo i romani. Stavolta la reazione è stata diversa perché la città è ormai allo stremo. Nell’ultimo anno la metropolitana si è fermata di continuo. Adesso c’è pure l’emergenza smog che obbliga alle targhe alterne praticamente ogni settimana. Il Campidoglio, per evitare ulteriori polemiche, avrebbe dovuto stanziare una cospicua somma da versare ad autisti e macchinisti sotto forma di straordinari. Il commissario Tronca, però, ha preferito non allargare ancora di più il portafoglio. E il risultato è stato il caos.
Come se non bastasse, ieri, giorno di Santo Stefano, l’azienda dei trasporti ha assicurato i mezzi pubblici «con orari festivi regolari» ma con una «lieve riduzione di quelli in circolazione». E oggi la Ztl del centro storico sarà attiva dalle 14 alle 18. Per la gioia dei negozianti già inferociti per le targhe che, a detta loro, hanno fatto precipitare i consumi in un periodo vitale per il commercio.
Dulcis in fundo bisogna ricordare ciò che è avvenuto il giorno della Vigilia sul lungotevere. In mattinata ha piovuto lievemente. Ed è stato il caos. Il guano presente sul manto stradale si è mischiato con l’acqua, creando un mix pericolosissimo soprattutto per i motorini. L’Ama è entrata in azione con alcune squadre pulitrici. La situazione, però, invece di migliorare è peggiorata. Un automobilista racconta: «All’altezza del Palazzaccio sette motorini sono caduti, uno dietro l’altro. Un mezzo privato, infatti, stava pulendo la strada formando una patina scivolosa». I vigili allora sono stati costretti a chiudere interi di tratti di lungotevere. Molti automobilisti, provenienti dall’Aventino, sono stati dirottati su Teatro Marcello e piazza Venezia, dove però era attiva la Ztl. Una trappola infernale che si è risolta solo a tarda sera.