PESCARA Le targhe alterne non bastano. Risolvono «solo temporaneamente» il problema dell’inquinamento in città. È necessario rinnovare il parco bus con mezzi meno impattanti dal punto di vista dell’emissione dei gas di scarico e incentivare i cittadini all’uso dei mezzi pubblici abbassando il prezzo dei biglietti anche fino a 50 centesimi. I pescaresi hanno le idee chiare su come contrastare smog e micropolveri e offrono suggerimenti agli amministratori comunali che si riuniranno in municipio domani alle 16 per fare il punto sulle misure da prendere contro le polveri che avvelenano l’aria. Ma intanto il vice sindaco Enzo Del Vecchio ha già anticipato che le targhe alterne, per un periodo di tempo di almeno due settimane a gennaio e con orari limitati, saranno la soluzione più immediata. Anna Colameco è di Pescara ma risiede a Roma, dove le targhe alterne sono state adottate mesi fa, ma pare senza grande successo. «Qualcosa fa, certo», dice Colameco, «ma non risolve del tutto. È un mezzo efficace solo temporamente, perché concluso il periodo di alternanza, si ricomincia daccapo». Ilaria Camplone, medico pescarese, pensa che «il blocco del traffico come faranno a Milano è una soluzione», ma lei confida che cerca di «evitare di portare fuori il bimbo quando il livello di smog appare alto». Ennio Passariello, che si muove soltanto in sella alla bicicletta, è favorevole alle targhe alterne, ma indica due alternative: «L’incentivazione dell’uso dei mezzi di trasporto abbassando le tariffe da un euro e venti a 50 centesimi» e, per chi abita nelle zone periferiche «come i Colli, dare la possibilità ai cittadini di portare la bici in centro». Come? «Posizionando delle rastrelliere sugli autobus». Gaetano Occhiuzzi e la moglie Rubina De Rosa, dicono di respirare smog «dalla mattina alla sera» nella fiorieria all’aperto tra via Leopoldo Muzii e via Regina Margherita. Per loro le targhe alterne «sono un palliativo. Bisognerebbe eliminare dalla circolazione tutti gli autobus altamente inquinanti perchè quando ci troviamo dietro a questi mezzi in motorino, quando ci spostiamo da PortaNuova, dove abitiamo, rischiamo l’asfissia». Quanto alle tariffe, dicono ancora: «Un biglietto non deve costare più di 70-80 centesimi. Non si può pagare più di un euro anche solo per un viaggio di due fermate». Maria Ernesta Di Rocco, residente in viale Kennedy, pensa che le targhe alterne «arrechino danni a chi con la macchina deve spostarsi per lavoro». Assolutamente favorevole è invece Giovanni Brindisi che ogni giorno macina «otto chilometri a piedi e respiro tutto l’inquinamento possibile».