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Data: 30/12/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Luciano D’Alfonso «Non mi si può impedire di lavorare». Sara Marcozzi «Atto violento contro chi dissente»

L’AQUILA Luciano D’Alfonso non si pente affatto della riconquista di forza dello scranno all’Emiciclo occupato dalla consigliera del Movimento 5 Stelle Sara Marcozzi. «Ho voluto riappropriarmi della mia posizione in Consiglio regionale, una posizione che mi è stata assegnata da oltre 319mila abruzzesi», dice D’Alfonso, «più del doppio dei voti presi dal M5S - con un voto democratico e che il M5S ha ritenuto di occupare in maniera illegittima calpestando le più elementari norme di convivenza civile». Per il governatore il suo è stato «un comportamento rispettoso dei miei doveri di amministrazione attiva e dell’integrità fisica di chi stava commettendo un atto di occupazione indebita, sul quale le Forze dell’ordine effettueranno sicuramente accertamenti per verificare l’eventuale sussistenza di reati».

Sara Marcozzi «Atto violento contro chi dissente»

L’AQUILA Consigliera Sara Marcozzi che cosa vi siete detti lei e D’Alfonso durante la contesa dello scranno? «Non ci siamo detti niente, io sono rimasta in silenzio, ho preso atto del gesto». D’Alfonso sostiene che non si può impedire fisicamente l’esercizio di un diritto. «Lo ha detto all’aula, non a me. La nostra è stata una pacifica manifestazione di dissenso in cambio della quale abbiamo ricevuto la risposta che potete vedere nel video». La maggioranza vi accusa di cercare la luce dei riflettori. «Chi lo dice trascura di raccontare che stiamo chiedendo da settimane di avere il bilancio completo, altro che riflettori. E a chi oggi si lamenta della democrazia violentata ricordo che la scorsa legislatura dall’opposizione che oggi è maggioranza volavano carte e regolamenti».

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