La qualità dell'aria aquilana è «scadente» secondo l'ultima rilevazione della centralina dell'Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente posizionata ad Amiternum. Dalle analisi dello scorso 22 dicembre e con grande sorpresa di tutti, l'aria aquilana da sempre emblema di purezza, ha toccato un valore di polveri sottili (Pm10) di 45 microgrammi al metro cubo, su un limite massimo consentito di 50. Il capoluogo, inoltre, nel corso dell'anno ha sforato questo limite 8 volte. «Nessun allarme», secondo il direttore tecnico dell'Arta Giovanni Damiani che spiega «registriamo un alto valore delle polveri sottili che determina un'aria classificata come scadente, ma sempre entro il limite consentito. Inoltre per legge, per prendere determinate precauzioni come targhe alterne o blocco del traffico lo sforamento dovrebbe avvenire oltre le 35 volte all'anno e non è certo il caso dell'Aquila».
L'aria del capoluogo registra tuttavia bassi valori di ossido di azoto con 69 microgrammi al metro cubo, valori largamente al di sotto del limiti di 200.
ALTRI VALORI BASSI«L'anidride solforosa si attesta a su un valore bassissimo che è pari allo 0.6 e anche l'ozono che ha valore 14 a fronte di una soglia di allarme di 240», aggiunge. Secondo Damiani il capoluogo resta una delle città con l'aria migliore d'Italia, rispetto a tante altre, come ad esempio la più vicina Pescara, dove il limite del Pm10 è stato superato oltre le 35 volte consentite per legge. L'aumento delle polveri sottili del mese di dicembre può essere stato causato da almeno quattro fattori, specifica ancora, «primo fra tutti la cappa di alta pressione che colpisce l'Europa e l'Italia che non consente diluzione. In secondo luogo, nel periodo natalizio il traffico delle auto aumenta a dismisura. Terzo fattore, l'accensione di massa dei riscaldamenti nelle città dove in questo momento fa molto freddo. L'emissione del riscaldamento non è poca cosa, infatti, se si pensa alla congiuntura negativa dell'aria che non ha un ricambio». «In ultimo non si deve dimenticare il fenomeno dell'inversione termica - sottolinea - Questo si verifica quando l'aria si raffredda più velocemente della terra e forma uno strato di aria fredda che essendo più densa tende a costruire un manto e a impedire in buona misura la diluzione degli inquinanti». «Si tratta di fattori che stanno risultando drammatici in tante città - spiega ancora Damiani- In queste città infatti si stanno attuando misure per evitare il peggio, provvedimenti di cui invece non necessita L'Aquila». L'aria del capoluogo è monitorata costantemente da 4 rilevatori situati ad Amiternum, Arischia, San Gregorio e Castel di Sangro. «Questi misuratori rilevano la qualità media dell'aria in modo incessante - conclude - Qualora i valori dovessero superare i limiti oltre le 35 volte invieremmo come da prassi comunicazione al Comune».