PESCARA – Gli aumenti sull’autostrada A24 e A 25 ci saranno, anche quest’anno dal prossimo primo gennaio. Ma l’importo non è ancora quantificabile. A stabilire il rincaro, infatti, non è la concessionaria, vale a dire la società Strada dei parchi che gestisce le due autostrade, ma il Governo stesso.
E così in attesa della marea di polemiche sui pedaggi autostradali la Strada dei parchi spa mette le mani avanti e spiega come nascono i rincari e soprattutto cosa vuole fare per migliorare sicurezza e percorribilità di uno dei tratti autostradali più belli d’Italia.
A parlare sono l’amministratore delegato Cesare Ramadori e il vice presidente del cda Mauro Fabris, ma è presente anche Daniele Toto che, con il gruppo Toto, rappresenta il principale azionista.
Atteso che a decidere sugli aumenti sarà il Governo, Amadori ha precisato che l’incremento tariffario è il risultato di una formula matematica che per legge deve considerare una serie di varianti e di fattori. Obbligatoriamente tutte le società concessionarie devono consegnare al Governo, generalmente ad ottobre, il risultato di questo calcolo matematico, dove, sottolinea Amadori, “c’è poco da inventarsi”.
E, come è facile immaginarsi, nella formula da calcolare trovano poco spazio esigenze legate alla crisi economica che continua a farsi sentire, alle famiglie che continuano a far fatica ad arrivare a fine mese, alle difficoltà dei pendolari o ad altri problemi di questo genere.
Il risultato del calcolo dell’incremento tariffario per il 2016, e dunque la proposta della concessionaria al Governo, è un rincaro del 4,70%. Starà a Roma adesso decidere se abbassare questo tasso, aumentarlo oppure farlo rimanere invariato. Gli automobilisti se ne accorgeranno tra qualche giorno, dal prossimo primo gennaio.
In attesa di brutte sorprese al casello d’uscita, Amadori ha chiesto anche di tenere conto che il 57% della tariffa pagata dagli utenti finisce nelle casse dello Stato e solo il 43% resta a disposizione della società Strada dei parchi per investimenti e manutenzioni. E infatti Strada dei parchi è una società in perdita, tenuta a galla solo dallo sforzo dei soci e da mutui bancari.
Non solo, Amadori mette in evidenza anche un’altra “anomalia” di questo sistema: “Strada dei parchi è la concessionaria che trasferisce maggiori risorse finanziarie all’Anas, anche se dovrebbe trasferirle al Ministero. E' l’unica, infatti, che paga un prezzo di concessione oltre ai normali canoni”. E non si tratta di poca cosa, visto che Strada dei parchi paga il 372% in più rispetto alle medie di settore.
Ma se comunque si obietta che il ticket autostradale sulla A24 e A 25 è uno dei più alti d’Italia, se non il più alto, gli amministratori ribattono, tabelle e dati alla mano, che rispetto alle autostrade montane siamo il 20% al di sotto della media.
Le buone notizie riguardano, invece, il piano d’investimenti. Ripresentato ad agosto scorso con l’avallo delle Regioni Lazio e Abruzzo, il nuovo piano potrebbe avere il via libera dal Ministero entro il prossimo anno e avviare così un programma decennale, “particolarmente impegnativo per la concessionaria”, che oltre all’adeguamento sismico dell’intera rete autostradale gestita, prevede anche a una serie di varianti che abbasseranno i tratti in quota e accorceranno il percorso Pescara-Roma di 30 chilometri.
Le varianti più consistenti riguarderanno i tratti che vanno da Castel Madama fino al bivio di Torano, nel Lazio, e in Abruzzo da Cocullo (L'Aquila) a Popoli (Pescara). E sicuramente aumenteranno anche i viadotti e soprattutto le gallerie che attualmente sono, rispettivamente, 344 e 51.