ABRUZZO. A partire dal primo gennaio 2016 il Governo presumibilmente disporrà un aumento del pedaggio sulle Autostrade A24 ed A25 gestite da Strada dei Parchi SpA come previsto per tutte le Concessionarie autostradali.
Lo scorso anno nonostante il calo del traffico del 15 per cento, il Governo ha deciso di differire gli incrementi tariffari previsti dalla legge, incrementi che adesso si dovrebbero sommare a quelli dell'anno in corso; su questo punto la Concessionaria ha presentato ricorso presso il Tar Lazio.
Al momento non c'è ancora certezza sull'entità dell'aumento ma dovrebbe attestarsi tra il 3,40 ed il 4,70%.
«Ricordiamo ancora le polemiche del 2012», dice oggi la società, «le interrogazioni e le proteste dei sindaci e dei cittadini. Ed è per questo che abbiamo voluto convocare una conferenza stampa, per spiegare come si arriva a questo aumento ma anche per dirvi che non è stato possibile evitarlo. Innanzitutto è stato il bando di gara che ha stabilito i criteri per la determinazione delle tariffe, in base a un mix di parametri che si basano sull'incremento del tasso di inflazione, il totale degli investimenti effettuati, gli ammortamenti e i costi di gestione. Investimenti che negli ultimi anni hanno dovuto fare i conti con le modifiche normative in materia antisismica e di sicurezza».
Nell’aumento del pedaggio c'è tutto questo.
«E, teniamo a precisarlo», hanno aggiunto i responsabili della società, «non è un aumento che finisce nelle tasche di Strada dei Parchi».
Come è stato spiegato questa mattina in conferenza stampa il concessionario versa il canone di concessione che è pari al 2,4 per cento; l'integrazione del canone Anas del 6%; il corrispettivo di concessione del 28%; l'ex fondo centrale di garanzia del 2% e l'Iva che è pari al 22%. Quindi, Strada dei Parchi su un euro di pedaggio incassa 43 centesimi. E con quei 43 centesimi garantisce manutenzione e sicurezza. Strada dei Parchi è l’unica concessionaria che corrisponde un prezzo di concessione all’Anas, pari a 55,9 milioni annui, oltre ai normali canoni». Nel periodo 2003/2015, il Concessionario ha corrisposto all’Anas 670 milioni, che certamente non sono finiti nella manutenzione delle strade abruzzesi, a differenza dei 699 milioni di investimenti effettuati da Strada dei Parchi nel medesimo periodo di riferimento; l’importo di 699 milioni è comprensivo dei contributi ricevuti per le Complanari di Roma (170 mil).
«Siamo consapevoli», ha spiegato ancora la società, «del momento di crisi, delle difficoltà per i pendolari e del fatto che molti sono costretti a servirsi dell'autostrada per andare al lavoro invece di servirsi del treno o del bus. Ma è necessario ricordare che questo aumento è uno dei più bassi che è stato applicato dal 2003 ad oggi».
«SOSTENUTE OPERE IMPORTANTISSIME»
«Nel periodo di gestione di Strada dei Parchi, che va dal 2003 al 2014, gli incrementi tariffari più consistenti si sono registrati dal 2011 al 2014, durante i quali la concessionaria ha sostenuto ingenti investimenti per la realizzazione di opere importantissime. Le complanari di Roma, per cominciare: opere che hanno reso più sicuri e veloci l'ingresso e l'uscita dalla capitale, per un importo complessivo di 258 milioni di euro; il raddoppio del tratto autostradale in direzione di Teramo, gli interventi di messa in sicurezza dei viadotti, la dotazione del traforo del Gran Sasso di nuovi e più moderni sistemi antincendio, l'automazione delle stazioni di servizio, la posa di pavimentazione drenante sui 100 chilometri di rete. A tutto ciò vanno aggiunti i lavori di riqualificazione dell'intera autostrada ereditata dalla vecchia gestione della Sara (vent'anni senza lavori di manutenzione). Tutte opere e investimenti che Strada dei Parchi ha effettuato mantenendo intatti i livelli occupazionali, senza tagliare un solo posto di lavoro e nonostante le rilevanti perdite di esercizio, alle quali abbiamo fatto fronte con importanti immissioni di capitale da parte degli azionisti e non certo con l'aumento dei pedaggi».
«COSTI ELEVATI PER AUTOSTRADA DI MONTAGNA»
Secondo la società, inoltre, bisogna tener conto di un altro aspetto che spesso viene sottovalutato: Strada dei Parchi gestisce una autostrada di montagna «che necessita di elevatissimi standard di sicurezza e di opere di manutenzione assidue e costosissime, proprio a causa di un tracciato geomorfologico molto complesso, caratterizzato da pendenze molto elevate e dalla presenza di 344 viadotti e 51 gallerie. Spesso, negli anni passati, abbiamo sentito dire che i pedaggi di Strada dei Parchi sono tra i più alti d'Italia. Niente di più falso: all'opposto, le nostre tariffe sono le più basse tra quelle applicate dalle autostrade montane, sono quasi il 20 per cento sotto la media. Nostra intenzione è continuare a migliorare la viabilità autostradale abruzzese, con opere e investimenti importanti sul fronte della sicurezza e della modernizzazione, come peraltro ci obbliga l’art. 1 comma 183 della Legge 228 del 24/12/2012».