ROMA Finisce l’era dei blocchi del traffico a causa delle polveri sottili. Il vertice tra il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, i presidenti di Regione e i sindaci indica una serie di contromisure, ma nessuno parla più di limitazioni alla circolazione, anche se fette importanti del Paese, a partire da Roma e Milano, da più di un mese vivono un’emergenza sanitaria perché le polveri sottili sono costantemente oltre i valori indicati dalla legge. Targhe alterne nella Capitale e blocchi totali nel capoluogo lombardo si sono dimostrati poco efficaci, per cui si cercano strade alternative.
LIMITI DI VELOCITÀ
Cosa dice il protocollo d’intesa di ieri? Dopo sette giorni di superamento del limite di 50 microgrammi per metrocubo di Pm 10, i sindaci dovranno imporre una riduzione di 20 chilometri orari del limite di velocità nell’area urbana e di due gradi delle temperature massime dei riscaldamenti negli edifici pubblici e privati; per convincere i cittadini ad usare bus e metro, quando c’è l’emergenza il trasporto pubblico locale sarà gratuito e i comuni potranno attingere a un fondo da 12 milioni di euro già a disposizione; infine, stop ai camini. Significa che già da oggi andremo, ad esempio, a trenta all’ora sul Lungotevere? No. Roma, che pure ha raggiunto quota 32 giorni consecutivi con le polveri sottili sopra i limiti, per oggi non ha previsto nulla, dopo gli effetti assai limitati delle targhe alterne e dell’Eco bit (il biglietto da 1,5 euro per un intero giorno su bus e metro). Oggi sarà in vigore solo lo stop dei veicoli più inquinanti che riguarda una piccola minoranza di auto. Tutto è stato riassunto in un protocollo d’intesa - siglato da ministro, sindaci (nel caso di Roma commissario) e governatori - che ha anche l’obiettivo di evitare che come sta succedendo in questi giorni di emergenza si vada in ordine sparso. Galletti: «Io mi aspetto che dalla prossima volta non ci sia la babele dei provvedimenti che sconcerta i cittadini. Quando scatta l'emergenza, sappiamo quali sono i provvedimenti da prendere».
ROTTAMATORI
Rassicurato dalle previsioni del tempo, che lasciano sperare nell’arrivo di vento e pioggia che puliranno l’aria entro la fine della settimana, Galletti illustra anche un programma di cose da fare a medio-lungo termine. Si chiama piano strategico triennale sul territorio metropolitano: prevede la nascita di un coordinamento ambientale, presieduto dal ministro, del quale faranno parte i sindaci delle città metropolitane e i presidenti di Regione. Tra i vari buoni propositi incentivi per la rottamazione delle auto più vecchie, ma anche il rinnovo del parco veicolari delle aziende dei trasporti, con bus meno inquinanti. Altre misure sono già previste, infine, nella Legge di stabilità: un fondo da 25 milioni di euro per l’efficienza energetica degli uffici pubblici; 200 milioni per il trasporto merci su ferro e su mare; 91 milioni per le ciclabili. «In totale - assicura Galletti - ci sono 500 milioni per interventi di efficienza energetica, eco-bonus e trasporti».
SCONTRO
Subito dopo il vertice, però, raffica di polemiche. Molto critico il governatore della Lombardia, il leghista Roberto Maroni: «Il Protocollo d'intesa è condivisibile per le finalità ma le risorse previste sono fortemente insufficienti, servono tre zeri in più, servono almeno 2 miliardi di euro». Replica di Galletti: «Se la riunione doveva servire per risolvere i problemi del trasporto pubblico su gomma e rotaia che il Paese ha da 20 anni, sono il primo a dire che non lo ha risolto. Ma è stata piuttosto fatta per affrontare un'emergenza in maniera coordinata e predisporre una serie di misure per il futuro». Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni: «Abbiamo chiesto un fondo per la rottamazione dei mezzi pubblici e privati più inquinanti finanziato dal governo». Il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, su Twitter: «Uniti per la svolta: energia pulita, diversi stili di vita e un nuovo modello di sviluppo». Piero Fassino, sindaco di Torino: «Le linee generali che affiancano gli interventi del Comune consentiranno un salto di qualità». Più perplessa Legambiente: «Bene alcuni provvedimenti, ma sono ancora insufficienti».