L’AQUILA E’ un Consiglio che si apre «sotto scorta», l’ultimo dell’anno e, si spera, l’ultimo della serie. Perché oltre al video del detronizzazione di Sara Marcozzi ad opera di D’Alfonso, ieri notte sul web ne è spuntato anche uno di Camillo D’Alessandro che «schiaffeggia» il telefonino di Pettinari. Quanto basta per scatenare la Rete con offese e minacce verso D’Alessandro, tanto da costringere la Digos, ieri, a preoccuparsi della sua incolumità. Il Consiglio esprime solidarietà, la polizia indaga, l’ex sottosegretario annuncia querele. Ma in aula manca la controparte: i Cinquestelle disertano anche la seconda giornata dei lavori per l’approvazione della legge di stabilità e del bilancio e, paradossalmente, la «lotta dura» spiana la strada alle due leggi. Anche perché il centrodestra rinuncia all’ostruzionismo sulla stabilità presentando solo quarantaquattro emendamenti: «Noi facciamo un’opposizione costruttiva - spiegano - non fuggiamo, non facciamo sceneggiate, ma ci confrontiamo sulle questioni, restando fino a notte fonda sui banchi». Alla fine gli emendamenti dell’opposizione vengono in parte accolti: la maggioranza si impegna a risolvere alcune delle questioni sollevate, altre vengono superate dal maxi emendamento della maggioranza. Rispetto all’impianto originario, aggiunte arrivano sulla vita indipendente (circa 300mila euro), sulle Riserve regionali (350mila euro in più per far fronte alle nuove cinque assegnazioni), per i Comuni della Marsica colpiti dall’ultima alluvione (500mila euro) e per il Soccorso alpino (105mila euro). Alla stabilità si legano anche una serie di proroghe: quella alle misure antisismiche, quella alle agibilità dei sottotetti, al trasporto pubblico, alla legge sulla casa. Per il resto «l’assalto alla diligenza » non ha avuto grandi effetti: l’assessore al Bilancio Silvio Paolucci ha tenuto dritta la barra, nonostante le urla (vere) degli «indiani », i diversi e tanti consiglieri, troppi, che reclamavano ognuno la sua quota di finanziamenti per il territorio di riferimento. Assalto che non è certo concluso con l’approvazione del documento, perché secondo la nuova legge, le poste saranno definite con il programma operativo che dovrà essere approvato a fine gennaio. Ci sarà tempo e modo, ma solo per intervenire sulle leggi già finanziate. Quarantaquattro quelle individuate dall’allegato al bilancio: dai contributi per la metanizzazione (600mila euro), all’edilizia scolastica (1,7 milioni), dalla riqualificazione urbana (quasi 5 milioni), alla mobilità ciclistica (circa mezzo milione), dai contributi ai nefropatici (1,5milioni), all’impiantistica sportiva (500mila euro). Con le spese facoltative garantite nel sociale (22 milioni), nei trasporti (43 milioni) e nella cultura (1 milione). Restano fuori, per il momento, i 700mila euro destinati ai dipendenti del Ciapi: sarà una futura variazione di bilancio a sancire il contributo, perché quei soldi, altrimenti, non sarebbero finiti ai 34 lavoratori. Il Consiglio approva per questo un ordine del giorno: all’unanimità, secondo il rinnovato spirito di collaborazione e «fratellanza» tra maggioranza a centrodestra, suggellato dall’accoglienza bipartisan riservata alla visita della senatrice Federica Chiavaroli a cui si chiede un aiuto su aeroporto e autostrade. Mentre le «stelle», le Cinquestelle, non stanno neanche più a guardare.